FERMO – Prima di lasciare Fermo, la prefetta Vincenza Filippi tra le cose rivendicate, durante un mandato di più di tre anni molto intenso a Fermo, ha inserito la normalizzazione di Lido Tre Archi. Grazie anche agli investimenti del Comune. ma questo non è il pensiero di un gruppo di residenti, quelli riunti nel comitato ‘Corta’ guidato da Gabriele Voltattorni.
“A distanza di vent’anni, siamo ancora nelle mani della criminalità. A riprova le ultime aggressioni che dimostrano come le parole della Filippi e l’azione del Comune non siano state efficaci” sottolineano i residenti.
“Spaccio, aggressioni, furti, occupazioni abusive, traffici illeciti di ogni genere, prostituzione, rappresentano il triste quadro che meglio fotografa la situazione di Lido Tre Archi. Noi residenti – prosegue Voltattorni – abbiamo di fronte un muro di gomma perché le Istituzioni non si sono mai volute confrontare concretamente sulla questione sicurezza di Lido Tre Archi, arrivando a negare l'esistenza di tale fenomeno”.
L’attenzione ormai si è spostata su Porto Sant’Elpidio, secondo chi continua a credere nel complesso e potenzialmente affascinante quartiere. “Ancora una volta lanciamo un appello affinché si prenda coscienza del dilagare del fenomeno delinquenziale che getta nello sconforto le famiglie e i commercianti” conclude il comitato Corta, ovvero residenti Lido Tre Archi.