FERMO – ‘I Marchigiani’ fermani sono pronti. Paolo Calcinaro, Milena Sebastiani, Maria Teresa Illuminati ed Emiliano Carnevali sono i quattro moschettieri al fianco di Francesco Acquaroli, portatori di quel mondo civico che tanto può pesare nel voto di settembre. Sul tavolo un manifesto con lo slogan ‘i marchigiani sono persone tenaci’. Di certo sono persone che sanno adattarsi.
Basti dire che Sebastiani è stata per anni un perno della Porto Sant’Elpidio di Andrenacci e Franchellucci, due sindaci Dem, mentre la Illuminati con il Pd ha corso alle precedenti regionali. Calcinaro con il censtrosinistra è stato vicesindaco per poi trovarselo invece all'opposizione, tolta una piccola rappresentanza. E Carnevali è stato fondamentale nella vittoria del sindaco Marinangeli ad Amandola, volto critico ed efficiente del centrosinistra tra i Sibillini. Ora sono tutti uniti, ognuno ha la sua ragione, per far vincere il centrodestra e questo significa che Guido Castelli, vero ideatore dei Marchigiani, ha saputo scegliere anche dalla parte opposta alla sua.
“Ha saputo rendermi parte di un percorso, ho ricevuto una carezza e attenzione a quello che faccio e stima per le mie capacità. A 60 anni non sono dettagli” ammette l’ex maratoneta Sebastiani, una che di certo non teme le sfide, parlando di Acquaroli.
Dietro la lista civica che molti imputano a Guido Castelli, c’è Arnaldo Giorgi, presidente del comitato elettorale, mentre il coordinatore è Cesare Celani. “Siamo civici, ma al fianco di Acquaroli. Castelli? È presente e vicino, di certo chi è entrato a farne parte ha amicizia e stima di Castelli. Essendo di Fratelli d’Italia, però, il senatore in primis segue il suo partito, poi ci siamo noi e ha trovato in me un riferimento”.
SEBASTIANI
Per l’ex assessora e presidente del Consiglio comunale di Porto Sant’Elpidio è la prima volta con il centrodestra. “Lavoro da 30 anni con le imprese, da anni con Confartigianato sono impegnata in particolare nel settore turismo. Sono una che lavora e che non cerca ritorni, il territorio è al centro della mia attività”. Si presenta così: “Il nostro è un logo verace, immediato, con la ‘M’ che richiama le Marche e ovviamente Milena” sottolinea sorridendo.
Le piace lo slogan, quel civici, concreti e competenti, che richiama all’azione. “Essere civico significa essere liberi, siamo come i calciatori che hanno il possesso del loro tesserino e possono così scegliere la squadra migliore, restando liberi. Acquaroli si è mostrato accogliente e dialogante nei miei confronti, ha saputo valorizzare le mie competenze” ribadisce.
CARNEVALI
Avvocato cassazionista di Amandola che si occupa di penale: “Sono la voce dell’entroterra, sono con Milena il collegamento dell’asse monti-mare. È ora di dare voce alle aree interne. Puntiamo sulla spinta riformatrice”.
ILLUMINATI
Vuole dare voce alla sanità. “Ascolto, cura e senso di responsabilità sono al centro del mio impegno quotidiano, finalizzato a migliorare la vita delle persone e dei pazienti. Sono una donna concreta che nella vita porta avanti incarichi di gestione all’interno del Murri. È chiaro che il benessere di una persona passa per una sanità umana e competente”.
Ha detto sì ad Acquaroli “per arricchirne il sistema, portando lamia competenza. Servono azioni coerenti per avvicinare davvero la sanità al paziente, andando oltre l’ospedale, avvicinandosi al territorio con le case della comunità e l’infermiere di famiglia”. Lavorerà anche per connettere i territori, per dare risposte a chi si trova in luoghi più disagiati, e per dare attenzione all’ambiente, al lavoro, all’innovazione e alla formazione “che deve essere sul campo e aiutare i giovani a restare”.
CALCINARO
“Sono citato molto in questi giorni. Avere una mente libera, come le persone che ho a fianco a me e metterla a disposizione del territorio per farlo crescere e fare le battaglie che il territorio merita, soprattutto in questa provincia sottovalutata, mette un po’ di timore. Noi non abbiamo gerarchie e ‘ordini’ di partito. Di certo portiamo competenza, ma questo ce lo dovranno dire i cittadini se è così”.
C’è poi il lato personale: “Essere preso in considerazioni da così tante forze politiche, non tutte dello schieramento avverso, mi fa capire che non c’è indifferenza”.
Perché Acquaroli, Calcinaro lo spiega: “Con Ceriscioli sono rimasto scottato, come sindaco, con l’inganno politico del cratere quando vennero allora Errani e il governatore a dire ‘non cambierà nulla’ per chi è fuori, se non il blocco dei mutui. Negli anni invece l’impatto dei finanziamenti è stato enorme. Ringrazio Castelli che ha capito che le realtà esterne meritavano e avevano bisogno di aiuto per ripartire”.
Non conosceva Acquaroli quando è stato eletto: “Ricordo il primo incontro con Baldelli e subito disse: una delle necessità è la parte infrastrutturale. Nel giro di due anni ho visto 50 milioni di euro per collegare il casello di Porto Sant’Elpidio all’ospedale di Fermo. Al momento terra ci sono i 7 milioni messi sul tavolo dalla precedente amministrazione regionale. Non ci conoscevamo, c’è stata stima reciproca”.
Sa che c’è molto da migliorare: “Penso ai numeri della sanità, per posti eletto e infermieri per abitante siamo ultimi e anche nei km per abitante nei trasporti: noi ci poniamo il compito di ridurre il gap. E farlo con un presidente che sa dialogare ci dà fiducia”.
LA SFIDA DI CESETTI
Liberi dai partiti e civici, ma per Fabrizio Cesetti una lista con poche chance di eleggere salvo exploit: “Magari ha ragione, ma noi prenderemo una montagna di voti, questo dico a Cesetti. Noi sappiamo bene di cosa dobbiamo fare, qui ci sono le persone che rispondono al territorio, non a segreterie sovraordinate, noi abbiamo come mandatario elettorale solo il territorio. Quindi lavoreremo per prendere molti voti, rappresenteremo il territorio meglio degli ultimi cinque anni”.
Su questo la chiosa è di Carnevali: “Le parole di Cesetti mi sembrano quelle di un uomo insicuro, neppure sa quali sono i candidati di tutto il territorio. E poi sono parole ineleganti per gli altri della sua coalizione. Ma del resto lo sa anche lui che l’umore politico è ben diverso. Noi siamo dei ciclisti, abituati a pedalare. Vedremo alla fine dove scatterà il seggio”.
r.vit.