di Raffaele Vitali
PORTO SAN GIORGIO – L’ordinanza del sindaco Nicola Loira che vieta l’uso della spiaggia di Porto San Giorgio, ai non autorizzati, dalle 22 alle 4 del mattino piace a tanti. A confermarlo è la referente territoriale della Confcommercio, l’associazione che rappresenta quasi tutti i concessionari, Maria Teresa Scriboni.
“Voluta dai balneari. Abbiamo chiesto noi di anticiparla di un’ora rispetto all’anno scorso”.
Scriboni, ma è così più dura di prima questa ordinanza?
“In realtà non cambia nulla rispetto al passato, solo la fascia oraria. La legge regionale permetteva ai sindaci di emanare ordinanze proprio per evitare assembramenti notturni. L’anno scorso si erano scelte le 23”.
Perché avete chiesto di anticipare?
“L’orario è quello di un pubblico più piccolo che spesso si lascia andare a lunghe bevute sulla spiaggia. Per questo abbiamo chiesto di intervenire, non si parla più del pubblico della notte fonda”.
Che danni fanno?
“Lettini spostati, ombrelloni divelti e spesso rotti. Con l’emergenza Covid che impone di sanificare le attrezzature, significa un doppio lavoro che va rifatto all’alba di ogni giorno nonostante la pulizia serale”.
Ma siete sempre più la città dei divieti?
“Non nega nulla questa ordinanza. La festa? Si organizza. Cenare in riva al mare? Permesso. Passeggiare? Nessun problema. Chi ha una attività può fare tutto, l’attività commerciale non è messa in discussione, anzi. Ora viene tutelato chi è in regola e rispetta le regole. Noi vogliamo porre un freno alla delinquenza”.
Ok l’ordinanza, ma chi controlla?
“Stiamo lavorando, sarà operativa a breve, sulla vigilanza privata in intesa con il comune e il contributo dei concessionari. Una vigilanza che non si farà notare, altrimenti se arrivano con il quad poi scappano tutti. Noi così implementiamo il lavoro delle forze dell’ordine”.
Qual è la fascia d’età che temete di più?
“I balneari parlano di minorenni, più difficili da trattare proprio per l’età. Sono quelli che fanno squadra e si muovono in gruppi, sapendo che tanto nessuno li tocca. E poi sono quelli che sono più propensi al fare festa”.
Ma dove comprano da bere?
“Non possiamo mai essere sicuri che tutti rispettino le regole. Uno dei compiti di Confcommercio è quello di sensibilizzare e dare le regole: è vietato vendere alcol ai minori. Stampiamo miglia di cartelli, lo ricordiamo in ogni riunione, di più non possiamo fare. Quindi poi speriamo che ci sia serietà nei titolari. Ma parliamo di un fenomeno impossibile da gestire: in spiaggia vengono raccolte bottiglie di birra, di gin, di vodka di marche che non vendono i locali. Quindi i ragazzi arrivano con gli zainetti e i porta caschi pieni di alcool”.