di Raffaele Vitali
GROTTAZZOLINA – Il primo giorno di scuola, l’inizio del ritiro, il ritrovarsi: la Yuasa Battery parte dal campo storico, il palasport di Grottazzolina. Più che un raduno, sembra una riunione id famiglia. Magari allargata, ma sempre famiglia, in cui ogni invitato si sente parte del gruppo. “Voi state scrivendo la storia di un paese di 3mila abitanti” sottolinea Fabio Paci, responsabile comunicazione della squadra più piccola in serie A, fresco vincitore con il suo maxi team del premio di miglior ufficio stampa della Superlega.
LE ISTITUZIONI
Per dare il benvenuto ai nuovi giocatori e il bentornato a sette artefici della salvezza, si sono ritrovati tre sindaci e due consiglieri regionali. “Onore, privilegio e orgoglio” sono le parole di Alberto Antognozzi, sindaco di Grottazzolina.
È ancora emozionato, nonostante la cavalcata fatta negli ultimi due anni. “Questa è una straordinaria normalità. Ma non è normale essere qui, siamo piccoli eppure ci siamo. Rappresentiamo la provincia di Fermo al livello più alto. Portate il nostro nome in giro per l’Italia, fatelo con orgoglio perché è tutto il territorio che vi accompagnerà ogni giorno”.
Ci sono le istituzioni, ci sono i giovani, ci sono le imprese. E ci sono i tifosi, quelli che in migliaia entrano al palazzo ogni partita, con il record da battere dei 3442 contro Perugia. Gli abbonati arrivano da Pedaso a Montefortino, una vera squadra mare-monti. “Averla in Superlega è qualcosa di impensabile fino a pochi anni fa. È un sogno realizzato e poi mantenuto. Dico grazie e saluto chi c’era, do il benvenuto ai nuovi” riprende Michele Ortenzi, sindaco di Montegiorgio e presindete della Provincia.
Che poi aggiunge guardando la tribuna piena di maglie arancioni, il colore degli Skapigliati: “Senza i tifosi sarebbe però stato tutto più difficile. Siete stati la spinta per ogni giocatore e per la società, non capite quanto siete stati importanti soprattutto quando le cose non andavano per il meglio”:
Valerio Vesprini ha detto subito sì quando la Yuasa ha bussato nella sua Porto San Giorgio per farsi aprire il PalaSavelli. È nato un vero rapporto di amicizia tra le due città. Noi mettiamo a disposizione il PalaSavelli, vi abbiamo voluto e ci crediamo. In bocca al lupo”.
Salendo di livello, è la regione con Marco Marinangeli, che segue la Yuasa Battery da ormai quattro anni a mettere l’ultimo cappello istituzionale. “Parlo da tifoso, perché voglio dire grazie. Il vostro è stato un campionato in cui avete saputo raggiungere un risultato a dir poco complicato pensando al girone di andata. Ero a Perugia, perso il primo set 25-8, lì è venuta fuori la forza della società, la capacità di rialzarsi usando cuore, passione, forza e tecnica. Ricordatevi che siete anche un riferimento per i ragazzi che vi guardano, siate un modello di qualità”.
IL PRESIDENTE
Il presidente Rossano Romiti gioca il ruolo del padre di famiglia, quello che un po’ catechizza e un po’ accarezza. Incassa i complimenti per il lavoro fatto e si rivolge ai tifosi, peer la prima volta sugli spalti il giorno del primo incontro tra giocatori e staff: “Vi abbiamo voluti qui per farvi vivere un piccolo dietro le quinte della società”. Si rivolge poi ai giocatori: “Bentornati e benvenuti. Provo a spiegarvi dove siete e chi vi trovate di fronte”. Elenca i compagni di viaggio, dallo storico vice Claudio Laconi passando per Moretti e tutti gli altri apicali. Ovviamente, tra di loro c’è anche Stefano Sopranzi, mr Yuasa Battery per l’Italia.
“Grottazzolina ha una grande passione per il volley, 55 anni di storia. Qui è diverso da altri posti di Superlega. Le persone vi riconoscono, quando vi incontrano vi chiamano per nome. Qui sarete riconosciuti, questo è motivo di orgoglio ma anche di responsabilità. Fuori dal campo voi rappresentate la società, questo deve essere chiaro, dovete dare correttezza e comprensione. Vi chiedo di tenere un comportamento consono al vostro ruolo, sono loro che venendo al palazzetto ci sostengono”.
Se non fosse chiaro il doppio ruolo sportivo e sociale, Romiti insiste: “Questa squadra non rappresenta solo Grottazzolina, ma un grande territorio. Nell’universo M&G gravitano 300 giovani giocatori. Per loro voi siete un esempio. Dovete interagire con queste persone, salutateli, firmate autografi. Questa parte, a Grottazzolina, è importante. Tutti sognano il vostro livello, anche se non ci arriveranno”.
L’ultimo passaggio il presidente lo dedica agli obiettivi. E il primo già stupisce i giocatori: “Dobbiamo riempire il palasport. Come? Il pubblico quando giochiamo in casa deve divertirsi”. Poi, arriva quello più tangibile: “Siamo al secondo anno di Superlega e ci vogliamo rimanere”. Inevitabile l’applauso di Petkovic, arrivato in forma smagliante, e compagni.
Parlano tutti i dirigenti, un messaggio anche da chi ‘paga’ più di altri per far continuare a sognare Grottazzolina, ovvero Sopranzi: “Vi chiedo solo una cosa e non è lo scudetto: dovete essere una squadra vera, quella che sa restare unita nelle difficoltà, quella che sa aiutarsi, arrabbiarsi magari, ma poi sacrificarsi per il proprio compagno”.
IL COACH
Voce emozionata, cartellina in mano, per l’uomo che svolge più ruoli ma che per Stankovic, il più atteso, e compagni è l’allenatore. “E’ un orgoglio essere di nuovo qui. Ogni primo giorno emoziona, non conta la serie in cui si gioca. Il presidente – sottolinea Massimiliano Ortenzi – è stato chiaro: qui siete più che dei giocatori, siete un esempio per tutti i nostri allievi. Qui solo a sentir parlare di Superlega vengono i brividi, anche a me. Prima lo capirete e meglio è. L’entusiasmo che si respira in città, dobbiamo portarlo in campo senza sentirci dei supereroi. Siete un gruppo nuovo, lavoreremo per avvicinarci al campionato consapevoli che soprattutto nei momenti di difficoltà, ci saranno e lo sappiamo, dovremo restare squadra, non mollare".
Il consiglio finale è di "essere curiosi, ma non giudicanti. Scopriamoci in palestra, anche come persone, per trovare la chimica. Ma non giudichiamo. Insieme proteggiamo il sogno, difendiamo la Superlega. Ci alleneremo tanto, lo faremo spesso davanti ai tifosi, suderemo e ci faremo trovare pronti” la chiosa del coach prima di consegnare le sacche con il materiale tecnico a ogni campione, tolti Tatarov e Petkov assenti giustificati.