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Giornata della memoria, Servigliano ricorda Ramadori e manda un messaggio: "Va trasmessa alle nuove generazioni"

27 Gennaio 2024

SERVIGLIANO – “Oggi commemoriamo il Giorno della Memoria. In un momento storico nel quale sta riemergendo con violenza l'antisemitismo, è ancora più importante e doveroso il significato della Memoria. Ricordare l'orrore della Shoah, le vittime dello sterminio e della persecuzione, condannare chi perpetrò i più violenti crimini contro l'umanità, lottare contro l'indifferenza e il negazionismo”. Le parole sono di Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche. e hanno anticipato l’intensa mattinata di Servigliano e della ‘Casa della memoria’. Che è sempre più il luogo di riferimento della regione Marche.

La conferma è arrivata dalla scelta del presidente del consiglio reginale, Dino Latini, di partecipare alla cerimonia, insieme con il prefetto di Fermo, Michele Rocchegiani, del comune fermano he ha consegnato la Medagli al Valore ai parenti di Franco Ramadori. “La senatrice Segre – ha sottolineato il prefetto – ci ricorda sempre che la memoria è come una piantina, va sempre innaffiata e va trasmessa alle nuove generazioni.

A ricevere la medaglia la vedova di Ramadori, Silvana Spaccapaniccia, e i figli Fabrizio, Geri e Marco. “Nostro padre – hanno raccontato – non parlava mai di quanto accaduto e vissuto. Un suo amico ci ha permesso di ricostruire la storia, partendo da quel terribile 12 settembre 1943 quando è stato catturato a Pola e internato in Austria per due anni. Fino all’arrivo degli americani che l’hanno riportato in Italia, prima  a Trento e poi a casa”.

Il presidente Latini ha ascoltato, prima di deporre una corona di alloro accanto all'opera scultorea inaugurata a ottobre, Sion. Al suo fianco il sindaco Marco Rotoni e il presidente della Provincia, Michele Ortenzi, oltre ai vertici delle forze dell’ordine.

Nel corso della breve cerimonia sono stati letti i nomi di quanti dal Campo di prigionia di Servigliano furono poi deportati, e in pochi sopravvissero, in altri campi di concentramento.

“La memoria - ha detto - è un dovere e non un esercizio retorico. Va fatta vivere in un ambito propositivo affinché la pace e la democrazia si consolidino nel mondo. Quando parliamo di memoria lo dobbiamo fare in termini di storia, ricordando quanto sia stato difficile anche per noi ricostituire uno stato democratico. Dobbiamo fare attenzione perché la barbarie, e ne abbiamo riprova, è sempre dietro l'angolo”.

L'opera scultorea di Servigliano, realizzata dall'artista Massimo Vitangeli, è stata finanziata dal Consiglio regionale nell'ambito delle iniziative organizzate per promuovere l'importanza della memoria sulla shoah. Nello specifico si tratta di un monolite in ardesia concepito con la filosofia dell' «inclusività», presentando 77 cavità dove poter inserire pensieri e riflessioni attraverso altrettanti biglietti.

Un'opera che s'intende rivolta soprattutto ai ragazzi con la possibilità di raccogliere i loro messaggi in un futuro museo generazionale. Una mattinata intensa che gli organizzatori, guidati da Giordano Viozzi presidente della casa della Memoria, hanno voluto caratterizzata da un messaggio: ‘Rispetto verso tutte le razze’. “Questo  luogo ci ricorda ogni anno – ha concluso Rotoni - i giusti valori da mettere al centro della nostra vita, personale e di comunità”.

Chiara Fermani

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