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Fortuna: basta con la storia dell'arretramento dell'A14

14 Settembre 2025

*A due settimane dalle elezioni regionali, torna puntuale, e comunque legittima, la pressione del Comitato Arretramento A14 sulla politica locale: questa volta, trasformando l’arretramento/raddoppio dell’A14 in una non meglio definita “bretella autostradale” da Porto Sant’Elpidio a Mosciano. L’impressione è che cambia il nome ma l’obiettivo è sempre lo stesso, ossia raddoppiare l’attuale autostrada.

Avendo il sottoscritto partecipato, tra tanti, alla stesura del programma elettorale del centrosinistra regionale per conto di Rifondazione Comunista, posso affermare con ragionevole certezza che questa proposta non è contemplata e ci sorprende, come ha sorpreso anche diversi cittadini che ci hanno segnalato la cosa, che qualche candidato del centrosinistra, al di là della legittimità, si intesti una proposta del genere.

Ora, al di là di questo aspetto prettamente politico-elettorale, che ci costringe alla precisazione, nel merito della questione ribadiamo due concetti per noi determinanti.

Innanzitutto, a differenza di quanto sostiene il Comitato Arretramento A14, va detto che la realizzazione della terza corsia non ha particolari controindicazioni per il tratto fermano; tuttavia, noi riteniamo che solo dopo aver completato i cantieri in corso nel tratto a sud di Pedaso si potranno valutare le opzioni in campo, compresa l’effettiva necessità della terza corsia, ragionando sulla base delle reali esigenze del traffico e in una condizione che non è falsata dalle criticità dovute ai cantieri in corso.

Inoltre, le tanto sbandierate aree interne non avrebbero alcun giovamento dalla realizzazione di una bretella autostradale arretrata di qualche chilometro rispetto alla linea costiera; si ritroverebbero, invece, ad avere più asfalto, più cemento, e un po' meno valore aggiunto in termini ambientali e paesaggistici.

Lo spopolamento delle aree interne va avanti da decenni ed è legato a deliberate scelte politiche che prevedono tagli a scuola, sanità e servizi perché la politica tende a dimenticare luoghi e persone che non sono portatori di grandi interessi economici.

C’è poi un tema ugualmente importante, ed è quello legato alle opportunità lavorative. Serve allora un grande investimento pubblico sulle aree interne, un investimento che restituisca anche un sistema viario adeguato, ma questo nulla c’entra con le grandi opere propugnate da chi ha un’idea anacronistica dello sviluppo di un territorio.

*Alessandro Fortuna, segretario provinciale di Rifondazione Comunista

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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