
PEDASO – Cresce il progetto S.I.S.Ma (Supporto Integrato ai Soccorsi tra le Macerie) e aumenta così la sicurezza lungo la Valdaso e non solo. È stata scelta la Settimana nazionale della Protezione civile per presentare lo sviluppo di un percorso partito dalla lungimiranza di Francesco Lusek “Questo è un periodo storico che richiede massima attenzione alla gestione delel emergenze” introduce l’assessora D’Angelo.
IL SENSO DELLA PROTEZIONE CIVILE
Il prefetto Edoardo D’Alascio ha fortemente voluto questa iniziative ne approfitta per una mini lezione motivazionale e di indirizzo. “Abbiamo una concezione particolare della Protezione Civile. Non è solo la macchina che fa fronte all’emergenza, è impegno quotidiano da parte di tutti gli amministratori locali, dai volontari alle istituzioni. Noi siamo protezione civile tutti i giorni: le istituzioni, il Dipartimento, gli enti locali, le Prefetture che coordinano, la Regione. Ma è l’approccio che deve maturare, lo dico spesso ai giovani: Protezione civile è partecipazione. E non parlo solo dell’associazionismo, perno della sussidiarietà orizzontale, parlo di ogni persona. Perché personalmente e come sistema possiamo incidere. Se passiamo per strada e un tombino non è in buone condizioni, una segnalazione diventa collaborazione”.
Protezione civile è previsione, programmazione, pianificazione, è cura e amore per il territorio. Un messaggio che piace alla sala di Pedaso, piena di volontari “Dobbiamo ridurre i rischi, superare il problema dell’antropizzazione spesso non intelligente. Impegniamoci tutti, inseriamo la partecipazione in ogni vero programma di crescita, dobbiamo amare le persone e l’ambiente”.
Mai fermarsi al post evento, all’aiuto del cittadino in difficoltà, “guardiamo alla prevenzione per tutelare il territorio che è fondamentale per tutti. Solidarietà è un’altra parola che non possiamo dimenticare” conclude il prefetto D’Alascio.
IL PROGETTO
Oltre 200 operatori sono coinvolti e hanno preso parte ai corsi di aggiornamento di SiSma. “Ora – spiega Lusek - nasce la base operativa con lo scopo di creare una forte sinergia sul territorio, insieme con l’associazione bersaglieri di Ascoli e Fermo. E poi il protocollo d’intese con la rete Borghi autentici d’Italia, con i comuni che ospiteranno e metteranno a disposizione strutture per l’attività formativa per far crescere i gruppi di Protezione civile”.
Quella della struttura logistica era il sogno che diventa realtà. Merito innanzitutto della Croce Verde Valdaso ospiterà attrezzature e specialisti della Protezione Civile Bersaglieri di Ascoli-Fermo. “Lo scopo è creare una forte sinergia tra soccorritori tecnici e sanitari, rafforzare la capacità di risposta alle emergenze nelle province di Ascoli Piceno e Fermo ma anche di rendere più agevole la mobilitazione delle risorse in caso di calamità nazionali”. Peer capirci, laa colonna dei bersaglieri partirà dalla Valdaso e potrà raggiungere ogni angolo del Paese.



È pronto alla sfida Daniele Petrini, Croce Verde Valdaso. “Giornata importante, un passo concreto atteso da anni. Ci lavoriamo dal 2016, dal terremoto che ha colpito i Sibillini. Abbiamo cercato e trovato un modo per crescere, formarci, essere reattivi. La solidarietà non è un gesto, ma un modo di vivere. La Croce verde Valdaso conferma la sua realtà solidale, radicata nel tessuto sociale”.
Il percorso formativo inizierà i prossimi giorni con il supporto di Anci Marche, in particolare del suo presidente Marco Fioravanti, di cui tra l’altro Lusek è stretto callaboratore nel capoluogo piceno. E supporto è quello della regione Marche con il confermato consigliere Andrea Putzu, ma in sala c’era anche l’uscente Marco Marinangeli: “Grazie di aver dato alla vallata una opportunità. Rafforzare la rete di emergenza è fondamentale. Come Regione dobbiamo supportare le associazioni del terzo settore, caratterizzati da volontari che fanno la differenza. Questo è un progetto ambizioso e impegnativo”.
L'APPOGGIO DI BERTOLASO
Il battesimo alla crescita di SiSma arriva da Milano, dall’uomo che la Protezione civile l’ha resa professionale: Guido Bertolaso: “Sono uno dei vostri, anche dalla Lombardia. Il mio grazie a Francesco Lusek, che oltre a essere un esperto della materia è uno dei miei più fedeli collaboratori anche oggi che sono fuori dal sistema Protezione civile, che è il mio primo amore. Lusek ha inventato e disegnato questo progetto, arricchendolo con l’associazione Borghi autentici".
insiste Bertolaso: "I Comuni, con i sindaci (tanti quelli in sala, ndr) che sono i capi della Protezione civile del territorio, sono protagonisti anche perché responsabili di quello che accade. Costituire una struttura di riferimento e lanciare un programma lungo la Valdaso, dove si parla di formazione e informazione, e quindi di previsione e prevenzione, è un laboratorio che potrà essere usato poi in altre parti delle Marche e non solo. Vedremo l’assessore alla Protezione civile della regione, che mi auguro sia competente e motivato, perché il ruolo del ‘capo’ è cruciale” conclude Bertolaso.
