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Fermo tifa Tulli, il giovane pugile che combatte e studia ingegneria gestionale. “La boxe fa bene fin da bambini”

15 Ottobre 2025

FERMO - Di nuovo la boxe protagonista a Fermo. Sabato nella palestra di Capodarco si sfidano pugili professionisti, debuttanti e bambini. Il big mach è Zanoli contro Tulli, ma sarà un lungo pomeriggio di sport.

IL TALENTO

Lorenzo Tulli, 20 anni, è stato il più giovane professionista d’Italia e arriva da Porto Sant’Elpidio anche se è cresciuto a Capodarco. Zanoli, l’avversario, è un trentenne che arriva da Milano, un avversario che attacca, molto fisico.

“Difficilmente perde per ko. Gli ultimi tre march li ha vinti, qualcuno pria del gong, ma noi siamo pronti alla guerra” racconta Tulli. Per lui, un periodo di grandi allenamenti e sacrifici: “Da super leggero a super piuma, sono sceso a 59 chili dopo un lungo lavoro.  Una scelta fatta con il team”. Matteo Paccapelo è l’allenatore di pugilato, Marco Minnucci per la preparazione atletica, Francesco Livini per la nutrizione. “Vivo a Porto Sant’Elpidio, ma la famiglia è di Capodarco. Ci sono cresciuto”.

Questo per Tulli è il secondo annoda professionista, sei incontri con quattro vittorie. “Ma puoi già scrivere cinque” scherza baldanzoso. “Cresce anche il mio bagaglio tecnico, si assorbiscono meglio i colpi che arrivano con guanti da 8 once e imbottitura in crine di cavallo. Vi assicuro che sono pesanti”.

Si allena sei volte a settimana, alcuni giorni due volte. “E poi studio ingegneria gestionale a Fermo”. Piano A e piano B? “Per me sono due piani A, pugilato e Ingegneria. L’allenamento non esclude lo studio e  viceversa. È stressante come piano di giornata, non ci sono momenti liberi, ma riesco a intrecciare bene tutto”.

I primi movimenti da boxer a sei anni, sempre con la società Nike, oggi guidata da Paolo Santini, il presidente cresciuto all’ombra di Romanella. “Ho iniziato a 6 anni. la morte di mio nonno mi ha stimolato, uno dei suoi migliori amici allenava pugilato. Ho provato, mi è piaciuto e non ho più smesso. Poi dai 12 anni primi incontri”.

LA SFIDA

Sabato vanno in scena 13-14 incontri. Uno professionistico, uno dei ragazzini di 11-12 anni e 10 di pugilato olimpico, con caschetto, guanti più grandi per under 20. Inizio alle 17, per le 19 toccherà a Tulli in questo match reso possibile dalla collaborazione con la Contrada Capodarco.

“Arrivare a questo match sapendo che sul ring sale un ragazzo di fermo che ti risponde che boxe e Ingegneria no sono alternative, confermando come sport e studio possono collaborare, mi fa davvero bene” commenta l’assessore allo sport Alberto Maria Scarfini. “Non vedo l’ora di vedere il match e spero che ci siano tanti fermani e appassionati”.

Scarfini da anni investe nella boxe, trovando in Romanella il riferimento e così nella Nike. “un grande lavoro di gruppo per promuovere questa arte nobile”. Che attira i giovani. “Abbiamo una cinquantina di iscritti, di ogni età” aggiunge Santini che ricorda come Tulli da ragazzino si allenasse anche a palestra chiusa.

LA VERVE DI ROMANELLA

“Negli anni baiamo riportato il pugilato nelle piazze, aprendo un canale spesso con le feste del patrono. E questo ha funzionato soprattutto nei piccoli paesi, da Belmonte a Monte San Martino fino a Monteverde e Montefalcone. E negli anni abbiamo onorato cittadini importanti con il trofeo Pendente, grande amante del pugilato. Purtroppo – chiarisce Luciano Romanella – a livello regionale si è interrotto questo percorso. Bisogna riprendere, ma per riuscirsi serve tanto impegno”.

Fondamentale per far crescere la boxe è anche l’appoggio delle amministrazioni, “quello che io ho sempre trovato in comune a Fermo, grazie a Scarfini e Calcinaro”. Cinque campionati italiani amatoriali, la Coppa Italia, tappe con 500 atleti, il Guanto d’Oro in via Leti: “Tutto questo le Marche oggi devono ritrovare, altrimenti ci sorpasseranno altre regioni. Noi con 32 società abbiamo fatto miracoli”.

Fermo ha avuto una tradizione a Fermo con il professor Tomassini. “Noi in sette anni abbiamo fatto 280 incontri. Anche solidali con ‘Il pugno al terremoto’ con lo scopo di riportare anche lo sport in zone distrutte dal sisma. Per tre anni abbiamo fatto di Visso un ring naturale”. L’appello di Romanella è di “proseguire sulla strada tracciata. Il potenziale c’è. Basta seguire il modello di Fermo, con sindaco e assessore che non hanno mai fatto mancare il contributo economico, ma soprattutto a livello di strutture”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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