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Fermo terra di accoglienza: la giornata del rifugiato tra riflessioni e piatti pakistani. Calcinaro: "Il Sai è un modello vincente"

14 Giugno 2022

FERMO – Giornata mondiale del rifugiato, Fermo si mobilita e con il capoluogo tutta la piccola provincia. Il mondo dell’accoglienza, da Alessandro Fulimeni a Iolanda Dezi, al fianco del Comune, che dal 2015 ha attivato il servizio Sprar

“Ci hanno riconosciuto 16 nuovi posti Sai per l’emergenza ucraina. Un numero alto, solo quattro realtà coinvolte in regione. Il motivo è chiaro. Il primo – spiega Paolo Calcinaro - è perché il nostro servizio Sai funziona, affidato alla Nuova Agenzia res. Ci siamo evoluti verso il sistema di accoglienza diffusa. Molti i comuni che mi hanno chiesto lumi, durante le riunioni Anci. Il secondo motivo dimostra l’efficienza di un sistema ideale per piccole comunità, trasformando un’emergenza in integrazione. Lo abbiamo fatto con l’Afghanistan, lo facciamo ora con L’Ucraina. E questo mi fa dire grazie a chi lavora in prima linea”.

Fermo parte del mondo e la Giornata ricorderà “che nulla deve essere dato per scontato”. L’assessore Mirco Giampieri ha creato un team apposito dentro i servizi sociali “per dare una seconda accoglienza, quella reale attraverso progetti di lingua e di lavoro”. A questo si aggiungono i tirocini di inclusione, il piano di rilancio di Lido Tre Archi, il protocollo di intesa con il Cpia, il lavoro con l’Ambito.

I numeri. “Nel comune di Fermo abbiamo 2700 residenti extracomunitari, di cui 500 minorenni. Dobbiamo quindi lavorare sempre più per farli sentire fermani a tuttotondo”. Entra nel merito Alessandro Fulimeni: “La Giornata va a lavorare sui migranti forzati. Il sistema Sprar compie 20 anni, oggi si chiama Sai. Simo in grado di proporre una serie di iniziative che danno il senso della modalità di lavoro, molto ramificato sul territorio che ha trasformato l’accoglienza da intervento sul singolo a coinvolgimento del territorio”.

Un focus, tra il 17 e il 21 giugno, è dedicato sulle due rotte chiave: la Libia e i Balcani. “Approfondiremo la questione con docenti di geopolitica, rappresentanti di Amnesty, scrittori e attivisti. A questo abbineremo moment i culturali, laboratori e sport, incluso il cricket. Accoglienza deve essere anche sensibilizzazione”.

La cooperativa Nuova ricerca Agenzia Res gestisce 8 progetti Sai, di cui 6 nel Fermano e due nel Piceno. “Sempre più approfondito l’intervento sul lavoro siglando accordi anche con il centro per l’impiego. Devono essere percorsi emancipanti e no assistenzialistici” prosegue Fulimeni. Anche perché è cambiato il mondo, non si accoglie più il singolo adulto, ma speso interi nuclei familiari con minori e sempre più donne.

Iolanda Dezi ha coinvolto altre realtà, come ‘La casa di Mattoni’, comunità per minori stranieri non accompagnati, e l’associazione Terre che si occupa di attività all’interno degli appartamenti Sprar. Accoglienza è anche food, con l’apericena pakistano di sabato 18 a Porto Sant’Elpidio, dopo la partita di cricket e prima dell’incontro sulla rotta balcanica, e quella afghana del 15 giugno.

E poi calcetto, con squadre multietniche. Una giornata, che dura una settimana, ma che in realtà è solo l’immagine di una lvoro quotidiano sempre più specifico, con corsi d’italiano pe rintegrare i profughi di ogni età e renderli il prima possibile cittadini: “Anche perché – conclude Dezi – i dati dicono che sempre più chi arriva in Italia sceglie di rimanerci, non siamo più un paese di passaggio”.

IL sistema Sai accoglie complessivamente poco più di 200 persone, che aumenteranno con l’emergenza ucraina. “più nuclei familiari, quindi un differente percorso anche economico. Da anni portiamo avanti l’accoglienza in famiglia. Quindi integriamo nelle case. È necessaria ulteriore formazione per le equipe e stiamo adottando nuove strade di inserimento lavorativo, attivando anche donne in pensione per il sostegno linguistico” conclude Alessandro Fulimeni ringraziando le front girl della giornata mondiale del rifugiato, ovvero Letizia Bellabarba, Sibilla Frontoni e Cristina Valentini.

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