FERMO - Nella giornata di ieri, la Divisione Anticrimine della Questura di Fermo ha dato esecuzione a una misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, emessa dal Tribunale di Ancona – Ufficio Misure di Prevenzione, su proposta del Questore di Fermo, nei confronti di un cittadino italiano residente in provincia, ritenuto responsabile di una lunga serie di truffe e sostituzioni di persona.
L’uomo, definito dagli inquirenti un “instancabile truffatore”, aveva messo a punto un vero e proprio modus operandi, perfezionato negli anni e attuato in tutta Italia. Le indagini hanno ricostruito uno schema collaudato, sviluppato in due fasi: dapprima creava falsi profili sui social network, utilizzando in maniera fraudolenta dati personali e fotografie sottratte a ignari cittadini, spesso legati alle vittime da rapporti di amicizia. Successivamente contattava esercenti di attività commerciali, in particolare titolari di tabaccherie e rivendite, fingendosi amici o conoscenti, e richiedeva ricariche telefoniche, carte prepagate e voucher vari (Amazon, Paysafe, Money, On Shop).
In alcuni casi, il truffatore sceglieva con particolare astuzia profili appartenenti a persone vulnerabili o con problemi di salute, facendo leva sulla sensibilità delle vittime, indotte così più facilmente in errore. Una condotta definita dagli investigatori spregiudicata, testimoniata anche dal fatto che, smascherato da una delle sue vittime, arrivò a dichiarare senza esitazioni: «Fare il truffatore è il mio lavoro».
Le sue attività criminali hanno interessato decine di province italiane, da Nord a Sud, con denunce presentate da Fermo a Palermo, da Milano a Bari, fino a Bolzano e Catania. In totale, risultano a suo carico procedimenti e condanne emesse da 27 Tribunali italiani.
Alla luce di questo lungo curriculum criminale, il Tribunale di Ancona ha disposto per lui la Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza per quattro anni, che prevede l'obbligo di permanenza notturna in casa dalle 20 alle 7; il divieto assoluto di creare o utilizzare profili sui social network; l'obbligo di presentarsi una volta alla settimana presso l'Autorità di pubblica sicurezza.
Un provvedimento severo, che mira a interrompere la catena di raggiri messi in atto dall’uomo, capace di trarre in inganno centinaia di persone lungo tutto il territorio nazionale.