di Raffaele Vitali
FERMO – Tutto pronto per la nuova stagione teatrale, Fermo è pronta per stabilire un nuovo record. “Vorrei superare i 1400 abbonati (1136 quelli del 2024)” ammette sorridendo l’assessora Micol Lanzidei. Peer farlo Gilberto Santini, direttore Amat, si impegna per portare i nomi desiderati: dai big come Solfrizzi (14-16 novembre), Guanciale, Argentero e Incontrada (5-7 dicembre), al teatro impegnato di Cechov e Ionesco.
“Abbiamo messo il teatro al centro della vita del capoluogo, come motore economico e sociale” esordisce Paolo Calcinaro, il sindaco che arriva così alla sua ultima stagione da primo cittadino. Un teatro che ha una caratteristica, è un perno della città e dei cittadini.
“Questo un teatro condominiale, non l’ha costruito il ricco, il potente, ma le persone, i cittadini. È stata la borghesia fermana a metterci i soldi, che si comprava i palchetti e poi li usavano a turno, c’era una vera equità. E quello che abbiamo fatto in particolare dal Covid in poi, tutti insieme, è stato riportarlo al cento della vita” racconta Lanzidei.
Da qui la scelta di stagioni variegate, capaci di abbracciare più gusti: “Siamo diventati un teatro a portata ‘di mano’ che nonostante il prestigio e il valore, che ci ha fatto diventare un candidato a patrimonio Unesco, vive con ogni angolo della città. Dall’incontro con la scuola al convegno, dallo spettacolo di danza fino alla lirica. È un teatro che abbraccia tutti, un luogo di incontro e scambio di emozioni”.
Un lavoro premiato dai numeri, che hanno un peso. “Nel 2024, proprio per far capire il teatro al centro della vita, lo abbiamo aperto 262 volte. Considerando che luglio e agosto è chiuso, significa che ha vissuto praticamente ogni giorno. È un teatro che vive oltre lo spettacolo”. A livello di spettacolo, sono 108 le aperture nel 2024, già 78 nei primi sei mesi del 2025.
E poi ci sono i biglietti: 50mila quelli staccati, “e non considero le visite nel circuito museale”, e questo dà forza al percorso e agli investimenti. “Grazie a ogni elemento che lo tiene come un figlio, da Massimo Stabile alla biglietteria passando per chi sta in sala, fino agli uffici”. Ovviamente, perno è l’Amat del direttore Gilberto Santini oltre che il pubblico che è il vero successo.
“L’obiettivo per il futuro è che il teatro dell’Aquila resti tale, sia sempre il motore della città e il biglietto da visita nel mondo” chiarisce l’assessora lasciando la presentazione della stagione proprio a Santini. “Questo è un teatro che abbiamo pensato in ascolto del territorio. Anche nel passaggio alle tre serate e nello scegliere – prosegue Santini – spettacoli che possono soddisfare un pubblico sovra provinciale. Ascoltare significa anche accettare l’idea di variare, che sa mantenere il grande teatro d’arte, con grandi testi, abbinandosi ai grandi colori di un musical come ‘La febbre del sabato sera’.
Dopo 15 anni tornano gli Stomp (17-19 febbraio) con uno spettacolo che non ha mai smesso di conquistare il mondo. Esclusiva regionale è l’Odissea di Accorsi (31 marzo-2 aprile). “Sono 13 le serate di teatro per 13 appuntamenti, di cui quattro fuori abbonamento: Lino Guanciale (7 ottobre), Linus (1 novembre), Argentero (8 novembre per la regia di Edoardo Leo)e la Carmen del balletto di Milano (14 gennaio). Il tutto mantenendo i prezzi degli abbonamenti e lasciando la possibilità, anche all’ultimo momento, di comprare un biglietto e sedersi ad ammirare la bellezza”.