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Fermo, crolla la qualità della vita: peggior provincia delle Marche. Bene l'e-commerce, manca la digitalizzazione nei comuni

14 Dicembre 2020

FERMO - Bene l’e-commerce, male, anzi malissimo, i pediatri. Bene la sicurezza e gli spettacoli, male l’ambiente e i servizi. Perde posizioni il Fermano. Nell’annuale classifica sulla qualità della vita stilata dal Sole 24 Ore la nostra provincia è 68esima, diciotto posizioni più in basso rispetto all’anno scorso. Nelle Marche è il piazzamento peggiore, con le altre quattro province tutte nei primi trenta posti (Ascoli Piceno 13esima, Ancona 16esima, Pesaro e Urbino 18esima, Macerata 30esima).

Un quadro profondamente diverso da quello disegnato due settimane fa da Italia Oggi, che vedeva il Fermano 18esimo. Sei le aree tematiche prese in esame, per un totale di novanta indicatori. Il report fornisce la posizione di ogni macroarea e le migliori e peggiori cinque posizioni.

Quest’anno, l’indagine ha introdotto tre nuovi criteri: l’indicatore contagi da Covid in rapporto alla popolazione, le ricadute socioeconomiche della pandemia e l’innovazione digitale. Bene la macroarea “Giustizia e sicurezza”, dove il Fermano è 21esimo. Siamo terzultimi per violenze sessuali, con 2,89 denunce ogni 100mila abitanti nel 2019 (meglio hanno fatto solo Ascoli Piceno e Barletta Andria Trani). Quintultimo posto per truffe e frodi informatiche, con 219 denunce per 100mila abitanti nel 2019 (dopo Barletta Andria Trani, Bolzano, Como e Oristano). Quint’ultimo posto anche per omicidi da incidente stradale, con 0,58 denunce per 100mila abitanti nel 2019 (dopo Enna, Pesaro e Urbino, Massa-Carrara e Biella).

Gli altri indicatori presi in esame sono: indice di criminalità totale dei delitti denunciati, furti, furti in abitazione, furti in esercizi commerciali, estorsioni, incendi, riciclaggio e impiego di denaro, incidenti stradali, indice di litigiosità, durata media delle cause civili, indice di rotazione delle cause e quota cause pendenti ultratriennali.

Il risultato peggiore il Fermano lo ottiene alla voce “Ambiente e servizi”, dov’è 78esimo. Gli indicatori analizzati sono: indice di trasformazione digitale, pago Pa enti attivi, carte di identità elettroniche, Spid erogate, ecosistema urbano, tasso di motorizzazione, indice di rischio climatico, riqualificazioni energetiche degli immobili, spesa degli enti locali, fondi europei 2014-2020 per l’agenda digitale, fondi europei 2014-2020 per l’ambiente e la prevenzione, persone con almeno il diploma, giovani che non lavorano e non studiano, partecipazione alla formazione continua, Pos attivi. E non per niente per la banda larga la provincia è al 91esimo posto.

Nella parte bassa della classifica anche la macroarea “Ricchezza e consumi” (68esimo posto). La nota positiva arriva dai protesti. Con 254 euro ogni mille abitanti, tra gennaio e luglio 2019, il Fermano ha il dato più basso tra le province italiane. Gli altri indicatori analizzati sono: trend del Pil pro capite, debiti bancari, reddito disponibile, spesa delle famiglie, rata media mensile, popolazione con crediti attivi, fatture commerciali ai fornitori oltre i trenta giorni, assorbimento del settore residenziale, prezzo medio di vendita delle case, canoni medi di locazione, nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni, spazio abitativo medio, pensione di vecchiaia nel privato e assegni sociali.

L’e-commerce salva la voce “Affari e lavoro” e regala al Fermano il 38esimo posto. A settembre di quest’anno, il 5,5% delle imprese, sul totale di quelle al dettaglio, aveva un negozio anche online (quarto posto). Meglio hanno fatto solo Milano, Monza Brianza e Prato.

Gli altri indicatori sono: cassa integrazione autorizzata, diffusione del reddito di cittadinanza, nuove iscrizioni di imprese, cessazione di imprese, imprese in fallimento, imprenditorialità giovanile, imprese femminili, imprese straniere, imprese in rete, startup innovative, quota di export sul Pil, banda larga, gap occupazionale tra maschi e femmine e tasso di occupazione. Gli spettacoli – 125 ogni mille abitanti nel 2019 – fanno volare il settore “Cultura e tempo libero” (quarto posto dopo Gorizia, Ascoli Piceno e Rimini). Nel complesso, il Fermano è 54esimo.

Gli altri indicatori sono: accessi internet, fondi europei 2014-2020 per l’attrazione culturale, indice di lettura di quotidiani, sportività 2020 effetto Covid, eventi sportivi, librerie, ristoranti, bar, cinema, palestre, piscine, biblioteche, spesa al botteghino e partecipazione elettorale. Maglia quasi nera per i pediatri. Con 1,39 ogni mille abitanti tra zero e quattordici anni, la nostra provincia è al 103esimo posto. Peggio fanno solo Pesaro e Urbino, Asti, Sondrio e Verbano Cusio Ossola.

Nell’insieme, alla voce “Demografia e salute”, il Fermano è 51esimo. Gli altri indicatori sono: casi Covid per mille abitanti, tasso di mortalità, indice di vecchiaia, densità abitativa, tasso di natalità, cancellazioni anagrafiche, iscrizioni anagrafiche, infermieri, medici di medicina generale, consumo di farmaci per asma e broncopneumopatia, consumo di farmaci per diabete, consumo di farmaci per ipertensione, consumo di farmaci per depressione e calmanti e sonniferi.

Francesca Pasquali

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