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Fermo, bagno di folla per Schlein e Ricci: "Le Marche sono un modello: alleanza larga per cambiare il Paese" VIDEO

10 Settembre 2025

FERMO – Entrano in una sala strapiena, impossibile far cadere uno spillo, e come prima cosa Matteo Ricci ed Elly Schlein spostano il tavolo che li divideva dal popolo di centrosinistra. Gli bastano due sedie. Del resto, dovevano parlare in piazza, ma Giove Pluvio deve simpatizzare per il centrodestra. Non si fanno prendere dall'agitazione i vertici del Pd e la sala conferenze dell'Astoria diventa la nuova casa dei riformisti.

A fare gli onori di casa è il segretario provinciale Luca Piermartiri: “Mandiamo a casa la destra” urla. E la sala esplode in un lungo applauso che accompagna la presentazione dei due leader. “Noi lo sapevamo che la riforma della destra avrebbe penalizzato la sanità della regione. Siamo di fronte a una destra che strizza l’occhio al privato a livello nazionale e nel locale. Dobbiamo svoltare e mandarli a casa”.

Fuori dalla finestra spunta un arcobaleno, Ricci lo coglie al volo: “E’ il simbolo della speranza, quello che brillerà il 29 settembre quando vinceremo nelle Marche”. Inizia così il comizio d’amore di Matteo Ricci che ha messo dentro una valigia una serie di oggetti che rappresentano il viaggio fatto in questi mesi di campagna elettorale. “In Europa sto benissimo, mi sono laureato sul sogno degli Stati Uniti d’Europa. Il primo oggetto viene dalla storia della mia famiglia, da mio nonno, è la lampada dei minatori di  Charleroi”.

Il secondo oggetto è una prenotazione del Cup: “Non sapendo più a chi dare la colpa, la danno ai marchigiani che chiedono di essere curati. La verità è che 150mila marchigiani rinviano le cure. Basta con l’ideologia, torniamo alla realtà. La prima battaglia che farò, e che Elly fa ogni giorno, è andare a Roma per chiedere che la sanità sia finanziata con il 7% del Pil”.

Tocca il tema della salute mentale, “perché un adolescente su sette ha problemi. Dobbiamo agire e metteremo lo psicologo di comunità. Dobbiamo parlare di sociale, mentre nell’agenda regionale è scomparsa”.

Un tema è il lavoro,  visto che le Marche hanno redditi inferiori alla media regionale. “Per questo stabiliremo il reddito minimo, 9 euro all’ora, per chiunque lavori con la Regione. Siamo in una Regione che ha l’economia ferma. E non lo dico io o la Schlein, ma Svimez e Confindustria. Noi cambieremo la storia con un patto sociale”.

Sono tante le cose da fare, “non daremmo più risorse agli amici per gli amici. Basta con la Svem, basta con i contributi a pioggia e soprattutto basta con i click day. Tre sono i settori chiave: nuova internazionalizzazione. I soldi li prenderemo dalla Svem, due milioni sprecati per consulenze li useremo per nuovi mercati. C’è l’aiuto alle piccole per innovare. E poi aiutare le aziende che investono nella sostenibilità del prodotto e del processo produttivo. Ma anche chi fa stare meglio i lavoratori, mettendo aria condizionata e riducendo i rumori interni. Io aiuterà chi investe nella qualità del lavoro”.

Non poteva mancare un riferimento al turismo: “Il Pil regionale deve avere dal turismo il 15-20%, non il 7 come oggi. Abbiamo margini di crescita spaventosi” ribadisce guardando in prima fila Francesco Trasatti. “Diciamo la verità, a questa destra la cultura fa pure un po’ schifo. E invece possiamo crescere e in questo modo attirare gli stranieri che in Italia ci vengono. L’ho sperimentato con la Capitale della Cultura a Pesaro”.

La promessa finale è semplice: “Sarò il presidente di tutti. Non guarderò il colore di un sindaco. Il partito viene dopo, mentre questi per cinque anni hanno fatto prevalere le volontà di partito alle esigenze. Io in dieci anni da sindaco ho portato 2 miliardi a Pesaro. Questo ricorderò al mondo economico della regione. Parla la storia, non parla la fantasia”.

In mano prende un biglietto aereo, gli serve per affossare la gestione del Sanzio di Ancona: “La prima cosa che farò è sedermi con altri quattro presidenti di regione per mettere in rete Pescara, Perugia e Rimini con Ancona”. Tira fuori la maglia biancorossa con il numero 7, con cui giocava da ragazzo: “Facevo sei sette gol e ora li voglio fare per la squadra del centrosinistra che ha il suo capitano, Elly Schlein. Ognuno deve dare il suo contributo, cercare il voto in più, aggiungere un centimetro, come insegnava Al Pacino, per vincere e cambiare le Marche”.

Schlein prende il microfono dopo il ‘comizio d’amore’ di Ricci per la sua regione. Sono felice di potervi dire una cosa: “Abbiamo bisogno delle Marche di tutti. Da questa regione abbiamo preso un modello che ora è replicato in ogni regione che va al voto: coalizione larga e compatta. Siamo un gruppo che non pensa alla filiera di partito, ma che agisce per il bene collettivo. In questa regione c’è gente che ha pura i dire che vota il centrosinistra, noi siamo qui anche per loro, li libereremo. Perché noi accettiamo chi non vota per noi.”

Povertà? “Fermo è la provincia più in basso della regione. Purtroppo la Meloni non vede tutto questo, non si rende conto della realtà”. Parla della Flottiglia, “che fa quello che dovrebbero fare i governi”, parla di Israele, parla di sanzioni e di parole che mancano dal Governo, parla della richiesta di interrompere la collaborazione militare con il governo israeliano “e chiediamo di riconoscere lo Stato di Palestina, come fano altri paesi europei”.

L’applauso è convinto del popolo di centrosinistra.  “Basta con chi vuole togliere ai palestinesi  la propria terra. Trump che parla di resort sula striscia, è quello  che ha steso il tappeto rosso a Putin. Di fronte a questo l’Europa si deve ricordare che è nata da un progetto di pace e non da un piano economico”.

Si gira verso  Matteo, lo carica, ne sottolinea alcuni passaggi e poi disegna le Marche del futuro: “Il primo motivo per votare Ricci è che metterà a primo posto la salute delle persone, la sanità pubblica che va difesa”.

Ci sono le aree interne: “Paghiamo di più medici e infermieri che lavorano nelle aree interne. Ed è una proposta di Ricci. Faremo una legge sui caregiver, potenzieremo i percorsi di vita indipendente. Oggi ho conosciuto la locanda Centimetro Zero, una esperienza straordinaria e mi vergogno di un  paese in cui le aziende pagano multe piuttosto che inserire persone con disabilità. Ricordiamocelo, ci salviamo insieme. E fa bene Matteo a insistere sulla salute mentale. Punteremo sui nidi, perché è dimostrato che il bambino che parte dal nido ha percorsi scolastici più solidi. Finiamola di parlare di natalità, se poi lasciamo le donne giovani nella precarietà”.

Finisce così, con la gente che si alza in piedi e accerchia la segretaria per un selfie, con i candidati consiglieri che prendono lentamente la via di uscita perché devono seguire le indicazioni di Ricci: Andare a cercare ogni voto, perché questa sfida si vincerà per poche preferenze".

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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