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Fabi, l'azienda diventata famiglia: 60 anni fa la prima scarpa creata da due fratelli con le mogli. Oggi figli, nipoti e 200 dipendenti

20 Dicembre 2025

di Raffaele Vitali

MONTE SAN GIUSTO - Alla radio Gianni Morandi e i Beatles, nel 1965 si passava da Help a Non son degno di te. L’Italia era felice, la voglia di fare, di investire nel futuro riempiva strade e campi. A cominciare da quello dove si muovevano i giovani Elisio e Enrico Fabi che con coraggio presero una decisione: iniziare a produrre scarpe.

“Un ruolo fondamentale l’hanno avuto quelle che poi sarebbero diventate le nostre mogli” ammette subito Elisio Fabi, 78 anni, mentre l’azienda si riempie di dipendenti e amici arrivati per celebrare i 60 anni del brand che dà lavoro a duecento persone e sui cui Dolce&Gabbana ha deciso di investire.

Un’azienda nelle mani della seconda generazione, ma dove la terza sta pian piano crescendo, intanto nell’’ufficio stile. I fondatori non sono più in prima linea, ma ancora girano tra le manovie. Un’azienda familiare, nel vero senso della parola, in cui le donne hanno avuto un ruolo chiave.

“Ero fidanzato  con Gina. Il primo paio di scarpe, di campioni, li ha orlati lei. Facevo il tagliatore, mi ha chiesto per chi sono? Io le dissi per un amico. Ma in realtà volevo iniziare una produzione, avevo le idee chiare nelal mia testa. Senza mia moglie, e questo vale anche per mio fratello Enrico che purtroppo non c’è più, non avremmo costruito tutto questo che i nostri figli stanno portando avanti” racconta Elisio guardando con amore la sua Gina e da lontano la cognata Vilia.

Donne che alla seconda generazione hanno ruoli apicali in azienda: Cinzia, che è nel Cda della Manifatture Italiane, la società che ha unito Fabi e D&G, e Alessia, che è il CFO. Con loro, Emanuele, brand manager del gruppo, e Flaminio. Quattro nomi, che in realtà ne rappresentano molti di più, perché ognuno porta con sé la propria famiglia.

Per i 60 anni, la festa è diventata un open day della Factory store in cui si muovono le persone più vicine, quelle che non hanno mai tremato, anche nei momenti difficili che come tutto il settore calzaturiero anche Fabi ha dovuto affrontare. Sempre a testa alta.

“Questa non è una semplice azienda, è una realtà che lega la sua storia al territorio. È un marchio che ha lasciato una impronta solida: rappresenta l’imprenditoria marchigiana, la sua eccellente manifattura. Il tutto con una capacità di farsi conoscere nei mercati internazionali” commenta Francesco Acquaroli, il presidente della regione Marche che non è voluto mancare al brindisi. Per lui tante strette di mano e un incontro con Elisio che ha fatto sorridere tutti: “Non ho mai avuto tempo di parlare con i politici, sono 60 ani che mi alzo e vado in fabbrica. Ma avere qui il governatore e il sindaco è la prova che i figli lavorano bene”.

Annuiscono Acquaroli e Andrea Gentili, primo cittadino di Monte San Giusto. Divisi dai colori politici, ma uniti nel supporto a chi per il territorio svolge una funzione che va oltre la produzione. “Se un gande brand ha scelto Fabi, è perché qui c’è – ribadisce Acquaroli - chi ha saputo cogliere l’occasione e proiettarsi nel futuro, che è legato all’eccellenza, unico ingrediente per sopravvivere nei mercati e per farci riconoscere”.

Pensiero condiviso con Gentili: “Sessant’anni sono un traguardo vero per un calzaturificio. Perché la crisi mondiale colpisce, ma Fabi resiste. La vera forza di Fabi è la famiglia, l’unione di Elisio ed Enrico prima, dei figli oggi. Che a loro volta stanno aprendo ai nipoti, dimostrando che c’è chi sa rinnovarsi senza perdere la  propria anima. Sono orgoglioso di averli nella mia città”.

Dalla musica di Morandi e i Beatles, si arriva oggi al dj e ai cocktail al panettone, quello che non è mai cambiato è il modo di fare le scarpe, con quelle mani “che formiamo da quando non avevamo neppure il telefono e che ci rendono unici. I nostri figli sono bravi, ma sanno anche i sacrifici che abbiamo fatto da quando abbiamo lasciato la terra per fare le scarpe” ribadisce Elisio mentre si ferma ad ammirare le foto storiche che scorrono giganti sul muro della fabbrica diventato il grande schermo del passato che diventa base del futuro.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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