ANCONA – “Un atto di generosità verso il partito”. Manuela Bora non alza bandiera bianca e con una lunga mail al segretario provinciale di Ancona formalizza la sua richiesta di deroga ‘al terzo mandato’ per la selezione delle candidature al Consiglio Regionale. Quello che ancora non vuole fare Fabrizio Cesetti nel Fermano.
La palla ora torna nel campo dei vertici del partito “che ho contribuito anche io a nascere” rivendica. Allegato c’è anche un corposo file sui suoi dieci anni in Regione, cinque da assessora e cinque da consigliera. Un modo elegante per dire ‘come fate a rinunciare a chi lavora davvero per i marchigiani?’. Un file che tra un atto e l’altro ha seguito alcune linee guida: “I miei valori sono semplice e chiari: giustizia sociale, pari opportunità, sviluppo sostenibile e antifascismo”.
Come da carattere, Bora non si limita a chiedere, ma riga dopo riga manda anche messaggi palesi: “Ritengo doveroso evidenziare che la richiesta è formulata prescindendo da ogni valutazione tecnica e politica sulla modalità con cui il regolamento è stato approvato, modalità che non condivido e che, a mio avviso, risultano profondamente inadeguate, sia nella forma sia nel merito”.
Se non fosse chiaro il suo pensiero, ecco l’ulteriore passaggio: “Un regolamento capestro, costruito su misura per ostacolare la ricandidatura di figure considerate sgradite a maggioranze precostituite, più orientate all'esclusione che alla valorizzazione del merito e della rappresentanza democratica”.
Sa che ora il futuro non è più in suo potere, tutto passa per il voto in assemblea, che sarà a scrutinio segreto. Altro aspetto che non è piaciuto alla Bora e a tanti altri che hanno visto nel regolamento del Pd regionale qualcosa di non conforme allo Statuto nazionale e anche regionale “che non prevedono alcun limite di mandato per i consiglieri regionali” ricorda nella lettera.
Con la mail mandata un’ora prima della deadline, la consigliera in carica aveva fino alle 12 e ha spedito la mail alle 1044, si chiude la parte ‘personale’ che ora diventa provinciale, visto che il 10 giugno sarà l’assemblea a decidere se accettare la richiesta di candidatura, servono due terzi dei voti a favore, e quindi, a quel punto, inserire il nome di Manuela Bora tra i possibili candidati in lista.
“Il mio impegno – si legge nelle conclusioni del file sui dieci anni di attività - sarà per una regione che sappia guardare al futuro innovando, senza dimenticare la propria identità”.
Raffaele Vitali