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Elezioni, Marche nel caos: dal Pd a Italia Viva, passando per Lega e 5 Stelle

3 Febbraio 2020

FERMO – Che caos nelle Marche. Quello che sembrava certo, Francesco Acquaroli candidato del centrodestra, traballa e quello che ancora non si conosce, il futuro di Luca Ceriscioli, governatore uscente, è ancora più nebuloso.

“Con Emiliano si perde in Puglia, e non vogliamo solo partecipare. E non c'è solo la Puglia. Non è l'unica Regione dove ci si candida a perdere: anche le Marche. Nulla contro Ceriscioli, ma se capisci che perdi, rinunci” tuona Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva a margine della prima assemblea nazionale a cui hanno preso parte anche i renziani fermani, da Sara Franca a Paolo Praolini.

Il Pd non ha ancora definito il nome del candidato governatore, il M5S ha confermato la 'linea Di Maio' sottolineando che le uniche alleanze possibili sono quelle con le liste civiche. E il centrodestra che con Giorgia Meloni ha ribadito che lo schieramento ha scelto Francesco Acquaroli, deputato maceratese di Fdi, non pare così sicuro.

Mancano quattro mesi alle Regionali, ma i nodi aumentano. Sul nome di Luca Ceriscioli, il presidente uscente, non c’è un accordo a livello territoriale e questo fa crescere i dubbi del segretario Zingaretti. Secondo indiscrezioni, la coalizione di centrosinistra indietro di oltre dieci punti rispetto al centrodestra e il recupero potrebbe iniziare solo con profonde modifiche. Ceriscioli al momento non ha intenzione di farsi da parte, al massimo ha aperto alle primarie. Ma né Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona, né Sauro Longhi, ex rettore della Politecnica, sono propensi allo scontro interno con i tesserati Dem.

In casa grillina la situazione è complessa: da una parte c’è la volontà del capogruppo in Regione Marche, Gianni Maggi, di dialogare con il centrosinistra alla ricerca di un'alleanza di governo e di un presidente condiviso ma diverso da Ceriscioli, dall'altra c’è la scelta del comitato centrale del Movimento di presentare candidati propri. E di certo le fughe in avanti del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, che ha nominato una 5 stelle assessore alla Gentilezza non aiutano a trovare una intesa.

E il mondo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia? si sa da settimane che l’annuncio di Acquaroli è stato mal digeritor dal partito di Salvini, che dopo lo schiaffo emiliano ha bisogno di rifarsi a livello locale. Ad oggi, il partito di Salvini non ha confermato la disponibilità a orientarsi verso il nome del parlamentare maceratese, annunciando la volontà di lavorare per un candidato condiviso con gli alleati, ma solo dopo aver definito il programma da presentare agli elettori. Il 20 febbraio il capitano aprirà a Pesaro la campagna elettorale, ma lo farà con il candidato al suo fianco. In lizza c’è anche il consigliere Carloni, che potrebbe però accontentarsi dell’assessorato alla Sanità, oltre all’attuale sindaco di Civitanova Marche Ciarapica.

E le sardine? Sta prendendo forma e sostanza anche nelle Marche, tra Pesaro e Ancona. L'impegno preso dai 4 fondatori, al momento di chiudere la campagna elettorale in Emilia Romagna, è stato quello ad esserci in futuro anche nelle Regioni dove si andrà a votare nei prossimi mesi. Per ora le uscite ufficiali sono state molto limitate e l’attività pubblica si limita a una presenza costante soprattutto su Facebook, diventata la piattaforma di discussione e di confronto sui temi dell’attualità politica, anche su tematiche strettamente locali. Ma i numeri, nelle Marche, sono ben lontani dall’Emilia, a meno che Santori e company non decidano di cambiare marcia.

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