FERMO – Le Marche sono l’Ohio d’Italia. Questo dicono a destra e sinistra. Per questo le due coalizioni non possono sbagliare.
"Tutta la coalizione – sottolineano dal centrodestra - deve capire che le urne nelle Marche sono un test importantissimo". Per questo i leader torneranno nelle Marche durante il mese di agosto, Meloni inclusa secondo uno dei leader territoriali di Fratelli d’Italia.” Siamo convinti che – proseguono i meloniani il centrosinistra pagherà la divisione tra Pd e M5s”.
Quello che il centrodestra assicura è che “non cavalcheremo la vicenda nella quale è coinvolto l'europarlamentare dem. Siamo sempre garantisti” ribadisce il capogruppo forzista Paolo Barelli. Le inchieste preoccupano un po’ tutti, “ormai far politica è diventato pericoloso, la classe dirigente dovrebbe essere maggiormente tutelata dalle offensive dei pm" ribadiscono.
Se questo è il pensiero dominante nel mondo di Acquaroli, per Matteo Ricci c’è da valutare la reazione del Movimento 5 Stelle all’avviso di garanzia. Il coordinatore regionale, Giorgio Fede, esattamente come l'attuale consigliera, Marta Ruggeri, continua a tenere il punto di Giuseppe Conte: prima di qualsiasi decisione sull'opportunità di proseguire nel sostegno a Matteo Ricci, "si devono valutare le carte".
Ancora di più ora: “Sapevamo che, nella prima fase, a seguito di accurate indagini, non erano stati in alcun modo coinvolti sindaco e Giunta, ma gli addebiti erano rivolti ad altre persone, ed è per questo che non avendo letto di riscontri per utili personali, non pensavamo che sarebbe potuto arrivare un ulteriore avviso di garanzia. Che non è un rinvio a giudizio, ma è bene comprendere meglio i fatti notificati il 22 luglio per valutare".
Il messaggio finale è pesante: “Avevamo deciso di entrare convintamente a far parte della coalizione nel nome di un progetto - spiega Fede - ora le cose sono doverosamente in stand by perché la legalità è una delle nostre stelle polari”. Ricci non ribatte all’alleato, anzi. In attesa di essere sentito dal Pm il 20 luglio, chiarisce: “I Cinquestelle hanno giustamente chiesto di vedere le carte, cosa che ho fatto. Ho spiegato le mie ragioni. Non credo di dover prendere lezioni di onestà da parte di nessuno, su questi temi abbiamo gli stessi valori. In quindici anni di attività politica non ho mai avuto problemi".
