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Economia circolare a Montegranaro: buoni spesa da usare nei negozi locali. "Grazie alla Regione nasce l'Amazon veregrense"

25 Giugno 2020

MONTEGRANARO – “Una strada asfaltata in meno, ma un aiuto in più”. Sostegno alle famiglie in difficoltà e alle attività commerciali, in particolare quelle che hanno sofferto della chiusura da Covid. “Per farlo rinunciamo ad altre attività, dalle manutenzioni a lavori pubblici. Noi abbiamo fatto una scelta” spiega la sindaca di Montegranaro, Ediana Mancini, affiancata dagli assessori di riferimento Endrio Ubaldi, Bilancio, e Giacomo Beverati, Servizi sociali.

Risorse comunali e contributi regionali e statali per raggiungere i 250mila euro stanziati: “Lo abbiamo fatto in accordo anche con la minoranza, che ringrazio e a cui oggi chiedo coerenza nelal condivisione della scelta fatta”. Entrando nel merito delle misure, il sindaco si sofferma sui 140mila euro che diventano buoni da spendere nei negozi di Montegranaro, outlet inclusi

“Per Montegranaro la situazione di emergenza sociale è inedita. Più di 500 famiglie hanno richiesto i buoni spesa, immagine inquietante della nostra città. La preoccupazione è grande, il fiato è corto anche in chi sta ripartendo” prosegue Ediana Mancini.

IL WEB COME SPERANZA

Un aiuto è arrivato dal consigliere regionale Francesco Giacinti: “Con i fondi regionali creiamo un portale che ci permetterà di inserire su una piattaforma le convenzioni con i commercianti, usandolo come vetrina anche nel futuro per ogni attività commerciale in modo da non far perdere quella vicinanza ritrovata durante il lockdown” riprende la sindaca. Un piano ambizioso di sostegno alle attività, non diretto ma legato al coinvolgimento delle persone in generale.

“Raggiungiamo le famiglie e facciamo lavorare i commercianti. Noi ‘immettiamo’ sul mercato di Montegranaro 140mila euro di buoni, da spendere in un paio di mesi. 300 euro per le famiglie da 3 persone in su, 150 per le coppie” spiega Roberto Basso, assessore all’innovazione e all’Ambiente. I settori toccati sono tre, intesi come categorie dove spendere i buoni: servizi alla persona, dal parrucchiere al fisioterapista, (fino a 80 euro nei 300); settore alimentare non essenziale, dai ristoranti alle gelaterie fino ai bar (100 euro sui 300); abbigliamento (120 euro). “La scelta è di far riprendere le abitudini alle persone. Creiamo un circolo virtuoso, tagliando fuori sale scommesse e alcolici”.

Il prossimo step è l’accreditamento delle attività commerciali per poi fare il bando per i buoni spesa. “Partendo da qui è nata l’idea del sito con la Regione Marche, una facebook dei commercianti. Abbiamo avuto difficoltà a far sapere quali servizi erano fatti dalle attività durante il lockdown, oggi offriamo una strada comune di promozione. Dando anche la possibilità di vendere, garantendo l’e-commerce. Starà quindi poi all’imprenditore saper fruttare al meglio l’iniziativa”. Ogni commerciante avrà una pagina a disposizione, il comune si terrà una parte per veicolare i servizi da digitalizzare, come i trasporti.

La piattaforma si chiamerà ‘Montegranaro sotto casa’. “Questo è un unicum, una scommessa. Noi investiamo sul futuro. Noi vogliamo che le persone tornino a spendere a Montegranaro. Diamo ai commercianti la possibilità di farsi conoscere, in modo che i clienti rimangano. Non diamo un aiuto, ma la possibilità di lavorare” riprende Aronne Perugini. E sul lato politico torna Laura Latini, presidente del Consiglio: “Avremo un autunno pesante e la politica, a qualsiasi livello, dovrà dare il suo meglio. Non vorrei che qualcuno si scordasse di avere un ruolo in Comune e confondendo i piani poi usasse i problemi per attaccare scelte invece condivise”.

Giacinti incassa il plauso, ma soprattutto punta sulla scelta fatta dal Comune: “Spero di sbagliarmi, di cuore, ma l’autunno o i mesi che verranno non saranno così semplici e privi di rischi sanitari. La sensibilità di un’Amministrazione è fondamentale e qui si sta vicini alle attività. Poi c’è il secondo aspetto interessante, fare del lockdown una opportunità. Se l’80enne compra online, allora è bene veicolare i click anche sul locale, creando un’Amazon locale”. Diecimila euro dalla Regione per la piattaforma, il sistema di pagamento che passa per una piattaforma dell’Ambito sociale in attesa di avere una web App.

r.vit.

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