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Ecoelpidiense e pandemia: 43 tonnellate di rifiuti Covid, ma la differenziata cresce in 5 Comuni

22 Marzo 2021

Come impatta la pandemia sulla produzione dei rifiuti? Il mondo Ecoelpidiense, che nel Fermano gestisce cinque dei principali comuni, ha tirato le somme. Due dati emergono con forza: la raccolta differenziata non ne ha risentito grazie anche all’impegno dei cittadini; le utenze Covid hanno prodotto una importante massa di indifferenziato.

IL PESO DEL COVID

Partendo dal secondo dato, nel 2020 sono stati raccolti 42.936 chilogrammi di rifiuti prodotti da utenze con persone positive o in quarantena obbligatoria. “È questo l’unico caso in cui non c’è differenziata, visto che tutti i rifiuti prodotti finiscono all’inceneritore del nord Italia” spiega Mauro De Angelis, amministratore delegato dell’azienda di Porto Sant’Elpidio.

Tornando al primo dato, invece, quello che emerge è una pandemia che non ha impattato sull’efficienza del sistema che da sempre l’Ecoelpidiense affida al porta a porta. “In tutti i comuni c’è stato un incremento di percentuale di raccolta negli ultimi tre mesi. Non è un caso, ma è dovuto a un cambio della normativa nazionale che prevede l’obbligo del recupero dei rifiuti provenienti dallo spazzamento stradale (asfalto, brecciolino e fogliame) e dei rifiuti ingombranti” prosegue. Una modifica che ha un ottimo impatto ambientale, ma che accresce anche i costi della raccolta per l’azienda.

COMUNI MODELLO

A Porto Sant’Elpidio, dopo diversi anni di raccolta stabile al 66% di differenziata, il 2020 ha visto l’incremento fino al 72% di fine anno che porta la media 2020 al 68,1%. A Sant’Elpidio a Mare, invece, la media de 2020 è 71,59% mentre negli ultimi tre mesi si è toccato il 77%. A Monte Urano il 2020 si è chiuso con il 76,85% mentre gli ultimi tre mesi è dell’82,7%. A Monte San Pietrangeli la media è del 73,4% mentre il fine anno è del 79,85%. A Torre San patrizio, da anni il miglior comune della provincia, la media è di 81,4%. “Il rifiuto indifferenziato e l’organico sono rimasti costanti, poiché i rifiuti prodotti da utenze domestiche, bar e ristoranti, sono state compensate da una maggior produzione casalinga” precisa De Angelis.

QUANTITÀ E QUALITÀ

L'Ad Mauro De Angelis

“Una buona raccolta differenziata non è però più sufficiente. Quello che conta – riprende l’Ad – è anche la quantità di rifiuti pro capite prodotta. A livello provinciale la media è 446 kg (fonte Ispra) contro i 520 regionale. A Porto Sant’Elpidio è di 479kg, Sant’Elpidio a Mare 359, Monte Urano 354, Monte San Pietrangeli 366, Torre San Patrizio 311. Evidente che il comune costiero risenta della presenza dei turisti nel periodo estivo e delle attività. Resta comunque una quantità notevolmente inferiore rispetto ai comuni costieri limitrofi (Civitanova Marche 626 kg e Porto San Giorgio 634kg – dati Ispra 2019)”.

IL PESO DEGLI IMBALLAGGI

Uno dei dati che è emerso durante l’anno pandemico è l’aumento di consumo di scatolame e affini. Prendendo come riferimento i mesi di lockdown, quelli di aprile e maggio 2020, si nota una crescita del consumo della plastica, passata a Porto Sant’Elpidio da 82 a 97 tonnellate, del cartone, “su cui hanno influito gli acquisti online”, cresciuto da 71mila a 104mila chili.

MAI ACCONTENTARSI

Non basta la percentuale alta all’azienda guidata da mauro De Angelis: “Come azienda siamo stati i primi nelle Marche a credere nel Porta a Porta, oggi stiamo investendo in nuove tecnologie per arrivare il prima possibile alla tariffazione puntuale. Gli ottimi risultati territoriali devono far comprendere alle persone che non è più solo la percentuale della raccolta differenziata il parametro chiave. La quantità prodotta e la qualità della raccolta diventano il perno delle nuove politiche ambientali europee. Su questo i comuni sotto nostra gestione partono già in prima fila”.

r.vit.

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