Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Eco Elpidiense, la discarica cresce: "Posti di lavoro e servizi per le aziende calzaturiere. Nessun rifiuto pericoloso"

3 Giugno 2025

PORTO SANT’ELPIDIO – Attiva da 50 anni “e mai un problema”. Questa è la discarica di Castellano, tra i comuni di Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio  Mare, gestita dall’Eco Elpidiense.

L’azienda che si occupa di servizi ecologici, tra cui la raccolta rifiuti, ha presentato una richiesta di ampliamento dell’attuale struttura. “Il progetto è al vaglio della Provincia di Fermo e riguarda l’ammodernamento dell’impianto di depurazione esistente e l’ampliamento dell’attuale discarica” precisa l’amministratore delegato, Francesco De Angelis.

Una volta completato, l’ampliamento permetterà di abbancare ulteriori 50mila metri cubi di rifiuti, “della stessa tipologia di quelli attuali”. Un aumento minimo, considerando che attualmente i rifiuti raggiungono il, milione di metri cubi. “Non è previsto il conferimento di rifiuti pericolosi” precisa l’AD.

E lo ribadisce non a caso: “Nelle ultime ore stanno circolando informazioni non corrette via social che fanno riferimento a documenti del 2024. Purtroppo, per un errore materiale di compilazione dei documenti amministrativi è stata erroneamente inserita nel titolo del progetto la parola “pericolosi” tralasciando la locuzione “non”: un errore formale che è stato sanato, come confermano tutti i documenti depositati e pubblicati nelle sedi istituzionali, dalla Provincia di Fermo alla Regione”.

Nel dettaglio, quindi, resta immutata alla tipologia di rifiuto non pericoloso. “La priorità è data da sempre agli scarti della lavorazione delle aziende calzaturiere, di cui ci occupiamo da decenni evitando alle imprese del territorio ulteriori aggravi economici per lo smaltimento di materiale inutilizzabile. L’eventuale chiusura dell’impianto di Castellano avrebbe un pesante impatto sulle aziende che si troverebbero a inviare i propri rifiuti in impianti del nord Italia, con costi insostenibili ancora di più in questo periodo di complessa congiuntura economica” prosegue De Angelis.

A queto si aggiungono i rifiuti dei terreni inertizzati provenienti dalle operazioni di bonifica della Fim, terra che non produce inquinamento perché lavorata direttamente in sito.

Insomma, nessun rischio e nessun problema per l’azienda e, iter in chiusura permettendo, neppure per le istituzioni: “Siamo impegnati a garantire da un lato il servizio pubblico e la tutela ambientale applicando le nuove migliori tecniche disponibili (BAT), dall’altro la sostenibilità economica del progetto poiché ogni intervento di potenziamento porta con sé anche importanti ricadute economiche, incluso l’aumento di posti di lavoro”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram