
FERMO – Presto visiterà anche la sede di Fermo, ne sono tutti certi. Intanto, però, Enrico Quagliarini deve prendere il controllo del rettorato dell’Università Politecnica delle Marche dopo il passaggio del sigillo con Gian Luca Gregori.
Per i prossimi sei anni sarà alla guida della Politecnica e lavorerà per fare di Univpm un brand che varcherà i confini nazionali. Concetto che ha ribadito incontrando studentesse e studenti, docenti, ricercatrici e ricercatori, personale tecnico-amministrativo.
“La crescita dell’Università passa dalla valorizzazione di ogni persona che ne fa parte. Una comunità di oltre 19.000 persone distribuita su più sedi nelle Marche. Nessuno deve sentirsi invisibile, fiducia e collaborazione sono la strada per affrontare le sfide insieme”.
La sua strategia è ‘leadership partecipativa’. E la concretizzerà attraverso quattro linee: innovazione digitale, comunicazione, internazionalizzazione e semplificazione dei processi. “Rafforzeremo – ribadisce il rettore Quagliarini - il profilo di Research University investendo sulla qualità scientifica, sull'interdisciplinarità e sulle collaborazioni internazionali, con particolare attenzione al sostegno di chi si trova nelle fasi iniziali della carriera accademica”.
Sfida è creare un sistema di formazione continua, anche per il personale dell’università, per rispondere alla domanda di life-long learning e all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nella didattica. “Intensificheremo le collaborazioni con imprese, istituzioni e società civile. Scienza, cultura e innovazione saranno portate nelle città e nelle comunità alimentando una connessione continua e generativa fra ateneo e territorio”. Mezzo sarà la citizen science.
Una frase Quagliarini l’ha dedicata anche al tema della parità: “intensificheremo le politiche di inclusione e accessibilità. Crediamo nella cultura del rispetto e della valorizzazione delle unicità”. Il tutto accompagnandolo con uno sviluppo delle infrastrutture digitali, intelligenza artificiale in primis e senza mai rallentare il percorso di internazionalizzazione “con nuove sedi oltre i confini nazionali”.
Tutto questo “per guardare oltre il 2031 facendo della Politecnica una casa, una comunità, un luogo di esperienza e di realizzazione per tutte e tutti" la conclusione di Quagliarini.
