FERMO – Habemus giunta. Domattina alle 1130 la presentazione ufficiale a palazzo Raffaello della squadra di Francesco Acquaroli. Che ha vissuto da subito di tre certezze: Francesco Baldelli, 50enne da Pergola che proseguirà il lavoro alle Infrastrutture, il 56enne Giacomo Bugaro e Paolo Calcinaro, 48 anni e sindaco di Fermo. Il resto, invece, è stato un lento e complicato tetris, con più di una manovra sbagliata quando c’era da appoggiare il pezzo.
Alla fine, Acquaroli ha trovato la soluzione, anche se ha dovuto ‘cedere’ alla pressione di parte della Lega, in particolare di quella capitanata da Mirco Carloni, l’onorevole che presiede la commissione Agricoltura alla Camera.
La patata bollente per il presidente la terrà in mano Calcinaro, il sindaco che ha saputo ricevere 9311 preferenze, dominando le elezioni, pur venendo dal territorio più piccolo e quindi con meno votanti. Dovrà far dimenticare ai più Filippo Saltamartini, l’assessore che resta anche fuori dal consiglio, nonostante l’impegno di Acquaroli che voleva a tutti i costi in Giunta Marinelli, cosa che avrebbe aperto al ripescaggio dell’ex poliziotto.
Una delega che lo impegnerà h24, che lo porterà, più di ogni altro assessorato, lontano dalla sua Fermo. Perché la Sanità è qualcosa di monstre e dovrà, oltre che capirla a livello regionale, governarla partendo dalla costruzione di una squadra il più possibile a lui affine. Sempre che i partiti gliela lascino costruire. "Una sfida grande, anzi...grossa. Ma se la politica è veramente servizio alle comunità, e non calcolo personale, ho dato la mia disponibilità si dall'inizio. Risolverò ogni situazione? Certamente no. Migliorerò la situazione? Lo spero, di certo metterò tutto quello che posso come ho sempre fatto" le parole del neo sindaco - assessore via Facebook che il 'sociale' lo ha fortemente voluto.
Partiti che si sono accapigliati per le deleghe economiche, quelle che poi mettono a terra i soldi che il Bilancio governa. Dalle attività produttive, con Zes inclusa, che vanno a Bugaro, punto fermo di Fratelli d’Italia e vero uomo di fiducia del presidente, all’agricoltura che ha tenuto bloccate le nomine fino a poche ore fa. Quando ha vinto la linea Carloni che voleva in Giunta Enrico Rossi, 42enne sindaco di Cartoceto.
Non c’erano dubbi anche su Francesca Pantaloni, 50enne di Ascoli Piceno, la pupilla di Marco Fioravanti che l’ha fatta passare da qualche centinaio di preferenze alle Comunali alle 8.407 delle regionali. Numeri che le hanno aperto le porte della Giunta senza se e senza ma.
Infine, Forza Italia. Ci sperava Jessica Marcozzi, capogruppo uscente e probabilmente a questo punto rientrante, ma nessuno ha spinto per lei. Neppure Battistoni e tantomeno Tajani che alla fine ha dato l’ok all’ascesa di Tiziano Consoli, sindaco di Maiolati Spontini, avvocato come Calcinaro. La sua nomina riapre le porte del consiglio regionale a chiara Biondi, l’ex assessore in quota Lega passata poi a Forza Italia.
Tutti contenti? Domani diranno di sì, ma i malumori non mancano. Da quello di Andrea Maria Antonini, Lega, alla stessa Marcozzi peer arrivare a Marinelli, che forse diventerà assessore quando la giunta passerà a 8. Ma anche qui, tutto da vedere visto che anche la meloniana Luconi è indicata come papabile, ma significherebbe l’ingresso di due maceratesi.
Domani mattina si conosceranno le ragioni delle scelte di Acquaroli e lunedì, al primo consiglio regionale, il Fermano vedrà un suo concittadino sedersi tra i banchi della giunta, cosa non accaduta nei cinque anni precedenti, e farà l’in bocca al lupo a Milena Sebastiani, che prenderà il posto di Calcinaro in Consiglio, e aumenterà il peso di Porto Sant’Elpidio, fino a oggi sulle spalle di Andrea Putzu.
