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Duecento persone in sala, dalla menopausa al pavimento pelvico: "La donna impari a conoscersi, è prevenzione"

18 Marzo 2023

PEDASO - Salute e prevenzione, è evidente che le persone vogliono sapere. È piena la sala polivalente di Pedaso per ascoltare gli incontri al femminile organizzati dal Comune insieme con la commissione pari opportunità regionale, 21 i componenti, guidata da Maria Lina Vitturini che sottolinea: “Parlare di medicina di genere è importante. Per tanti anni uomo e donna sono stati curati nello stesso modo, il sistema si è accorto che le risposte sono differenti, a più livelli la donna vive, ma si ammala anche di più e usa più farmaci. Per questo è fondamentale studiare le differenze per migliorare la qualità della vita”.

Due le ospiti, la dottoressa Silvia Malaigia e la dottoressa Rachele Zeppilli. “La partecipazione dimostra che siamo sulla strada giusta. Di certo ci occuperemo prossimamente di tematiche legate alla mente” introduce l’assessora Maria Grazia D’Angelo. “Noi crediamo nell’incontro tra la conoscenza, portata dalle relatrici, e la consapevolezza, che va a braccetto con la prevenzione che dovrebbe essere la parte principale della vita di ogni paziente” prosegue il vicesindaco Giuseppe Galasso.

L’incontro è dedicato alla consapevolezza e alla conoscenza dei messaggi che il corpo manda. Silvia Malaigia, ginecologa, è stata chiamata per affrontare il tema del ‘benessere al femminile’. “In primis parlo alle ragazze, che devono poter scegliere di vaccinarsi contro l’Hpv, di usare i contraccettivi, di sapere cosa affronteranno con la menopausa. E anche gli uomini devono imparare”.

Spesso si dimentica che il Papilloma virus viene contratto da almeno l’80% della popolazione, in media causa verruche, nei casi più gravi tumori. “Ci si contagia con i rapporti sessuali, il portatore spesso non è consapevole”. Alcuni fattori aumentano i rischi: il fumo, numerosi rapporti e obesità. “Di solito il virus viene eliminato dal sistema immunitario. A volte si arriva alle modifiche cellulari, displasie e nel corso degli anni forme tumorali”.

Il decorso è lungo, tra le lesioni e la malattia possono passare anche 10-15 anni. La zona più colpita è il collo dell’utero, ma può interessare la vagina, mentre nel maschio pene e ano. Per prevenire: igiene, uso del preservativo e un vaccino che è cambiato negli anni ed è oggi nonavalente. Una vaccinazione non obbligatoria, ma consigliata, per uomini e donne dall’11esimo anno di età compiuto. “Due le dosi a sei mesi di distanza. Farlo a 11 anni permette una risposta migliore del sistema immunitario, dopo i 15 servono tre dosi”. E si consiglia anche a donne adulte se non l’hanno fatto. Il vaccino non copre al 100%, per questo è importante sottoporsi agli screening: dai 25 anni le donne sono invitate aa effettuare il pap test.

Secondo aspetto è la contraccezione. Vorrebbe mandare messaggi ai giovani, ma la sala è piena di donne, peer lo più adulte. “Ce ne sono di diverso tipo, a cominciare dai metodi di barriera: impedire allo sperma di entrare nell’utero, come il preservativo maschile e femminile e il diaframma”. Il preservativo resta l’unico che protegge i partner dalle infezioni a trasmissione sessuale.

C’è poi la contraccezione ormonale: in primis la pillola, che unisce due ormoni e blocca l’ovoluzione. “È molto efficace, ma se usata correttamente, può portate a un aumento di peso e al cambiamento di umore fino a mal di testa. Di certo non protegge dalle malattie sessualmente trasmesse, per cui la giovane che cambia partner ricordi che evita la gravidanza e non la malattia”. C’è anche una pillola che dura tre anni, l’impianto sottocutaneo.

Molto gradita alle donne è la spirale medicata. “È introdotta in utero in ambulatorio, va bene per qualunque età. È consigliata oggi per le giovani, che invece spesso si dimenticano la pillola”. Terzo momento chiave per la vita e il benessere della donna è la menopausa. “È l’altra metà della vita. Si è allungata la durata della vita, non la salute, il benessere della donna. Non è una malattia, ci vanno tutte le donne. È la mancanza di mestruazioni per almeno sei mesi”. È la fine della fase fertile. Spesso è anticipata da una fase di transizione che porta ai primi sintomi, a cominciare dalla vampata di calore fino ai disturbi del sonno e dei cambiamenti dell’umore.

“L’età media – chiarisce la Malaigia - è 51,4 anni, chi fuma due anni prima e così chi non ha avuto figli. Impattano sulla menopausa radiazioni e chemioterapie”. Menopausa che incide anche sulla psiche, la donna comincia a pensare che la sua salute è in discussione. Cosa accade? Vampate, perdita del desiderio sessuale, irritabilità e cefalee. Uno dei sintomi è quello della secchezza vaginale a causa del calo degli estrogeni.

“L’evoluzione è la sindrome genito urinaria, con una incontinenza da stress. E poi ci sono i cambiamenti della pelle e delle unghie. Una delle malattie che si può presentare è l’osteoporosi. Cosa fare a livello di terapia: vitamina d e calcio, attività fisica, evitare il fumo, consumo moderato di alcolici e mantenere un indice di massa corporea”.

Come risolvere? “Gel, capsule, creme a base di acido ialuronico per ridurre la secchezza e poi c’è la riabilitazione del pavimento pelvico. Infine, c’è la terapia ormonale sostitutiva che è consigliata alle under 45 che non hanno problemi al seno” conclude la dottoressa.

Applauso mentre in sala si parla, ognuna ha i suoi dubbi. Ma le domande non decollano, i chiarimenti sono stati sufficienti. E poi è il momento della fisioterapista Rachele Zeppilli, esperta di pavimento pelvico, una struttura molto complessa formata da muscoli, tendini e tanto altro.

“Viene chiamato anche perineo e corrisponde alla zona dei genitali, si trova tra coccige e osso pubico” introduce Rachele Zeppilli. È lei una delle professioniste più impegnate sul territorio, anche a livello di volontariato. E la conferma a fine serata quando annuncia una due giorni, 25 e 26 marzo, di consulenze gratuite nel suo ambulatorio a tutte le donne che hanno bisogno. I foglietti per prenotarsi iniziano a girare per la sala, di ore ne dovrà davvero dedicare tante.

A cosa serve il perineo? Regge gli organi, vescica, utero e retto, garantisce la continenza, partecipa alla respirazione. “Fa tanto, ma lo ignoriamo. E se inizia a non funzionare bene ci sono una serie di patologie e problematiche: incontinenza, che colpisce il 40% delle donne; prolasso; stipsi; vaginismo; cistiti; disfazioni sessuali” spiega la fisioterappista, che non perde mai il sorriso e rasserena la platea.

Per evitare problemi maggiori, la prima mossa è imparare a conoscersi. E poi informarsi. Più parla e più in sla cresce la consapevolezza, anche di comportamenti errati che fano parte della nostra routine. “Pensiamo a quando spingiamo o controlliamo la pipì, quando la facciamo in vi preventiva indebolendo la vescica, quando sbagliamo posizione”.

Ma ci sono anche le buone azioni: “Una corretta igiene, la vagina si lava con l’acqua e una volta al giorno con il detergente che non è uguale per ogni donna ed età ma va legato al ph; depilarsi correttamente, evitare i laser, perché non va mai dimenticato che i peli difendono dagli agenti esterni e toglierli tutti riduce anche i ferormoni”.

Le mani si alzano, arrivano domande, la Zeppilli risponderebbe per ore. La certezza è che i problemi si possono affrontare, con un buon allenamento, un uso corretto degli addominali, anche il pavimento pelvico può riprendere la sua miglior funzionalità.

Dopo oltre due ore e la consegna di una targa da parte degli assessori alle ospiti, la sala si svuota con una promessa: gli incontri proseguiranno. La gente ha voglia di sapere e per farlo si sposta senza problemi, visto che almeno metà delle partecipanti veniva da fuori Pedaso.

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