
FERMO – Forse speravano che la loro protesta diventasse una rivolta. Ma l’obiettivo è fallito. Non senza danni. Prima hanno appiccato un incendio, poi hanno bloccato e messo sotto sequestro un ispettore della polizia penitenziaria nel carcere di Fermo. Il tutto nella notte del 28 dicembre.
Protagonisti due detenuti che hanno dato inizio a una violenta protesta, con insulti e minacce al personale, lancio di stoviglie e cibo nel corridoio e, in seguito, avrebbero incendiato cuscini e lenzuola all'interno della cella.
Stando alla ricostruzione che ha convinto il Gip a convalidare l’arresto in flagranza dei due detenuti, il fumo ha provocato un malore a un altro carcerato estraneo ai fatti, rendendo necessario l'intervento dei sanitari e dei vigili del fuoco.
Difficile anche entrare nella cella, i due avevano infatti manomesso la serratura. Gli agenti hanno così dovuto usare una smerigliatrice, ma una volta entrati, si sono trovati sotto minaccia dei due detenuti armati di lamette. È iniziata così una lunga trattativa, durata più di 45 minuti, con uno degli agenti bloccato e sotto minaccia.
Il giudice ha così deciso per l’arresto, ma non ha avallato la richiesta della Procura di ulteriori misure cautelari essendo i due condannati a pene fino al 2032 e 2043. Tutto sarebbe nato dopo la decisione di trasferirli di cella. Ai due detenuti sono contestati i reati di sequestro di persona, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, incendio, danneggiamento aggravato e resistenza aggravata, con l'aggravante della recidiva.
