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Dove il sogno diventa realtà: ecco perché Petritoli è la città dei matrimoni. "Un business da un milione di euro a stagione"

26 Settembre 2020

di Raffaele VItali

PETRITOLI - Quindici anni fa, quasi per gioco, tutto iniziò. Una prima coppia di stranieri decide di sposarsi a Petritoli, il paese che con la sua torre civica domina la Valdaso. “Da quel giorno, sono 200 le coppie che hanno detto sì nella nostra città” sottolinea il sindaco Luca Pezzani.

Location mozzafiato e organizzazione, hanno fatto nel tempo di Petritoli la città dei matrimoni. “Proviamo a far nascere un brand, istituzionalizzare i matrimoni nella nostra città. Una realtà che fa determinati numeri, bisogna che si apra e si faccia conoscere” prosegue.

Un numero su tutti, quasi un milione di euro di indotto creato. “Calcoliamo – spiega Andrea Marsili di TurisMarche – una spesa media di 140 euro a persona che arriva a Petritoli per vivere un matrimonio. Il movimento finale è indicativamente di 780mila euro. E parliamo di stagione. La nuova sfida è coprire tutto l’anno e ci riusciremo investendo, crescendo anche come web reputation, aspetto ormai imprescindibile”.

Come si crea una wedding destination? Non basta avere il luogo, serve di più e a questo serve il convegno promosso dentro il Teatro dell’Iride di fronte a tanti sindaci, a qualche tour operator, ai nuovi referenti regionali, Andrea Putzu e Guido Castelli, ai vertici della Camera di Commercio, Gino Sabatini e Massimiliano Polacco, oltre al dirigente Orsetti l’uomo che da anni gestisce il turismo delle Marche.

Partendo dal fatto che il sistema creato è un patrimonio di tutto il territorio, una economia che cresce, Petritoli vuole diventare un riferimento internazionale, “noi sappiamo che il mondo sta guardando a Petritoli. Operatori sarebbero venuti qui, ma il Covid ha bloccato tutto. Noi stiamo investendo, la regione ha creduto in noi, speriamo sia così anche con la nuova Amministrazione” riprende il sindaco.

Tornando ai segreti del paese, il primo lo svela chi ha fatto partire tutto: Ferida Mulaganovic, la proprietaria di palazzo Mannocchi, il luogo diventato il cuore dell’ospitalità. Voce suadente, quel mix di italiano e slang straniero e una visione molto chiara di quello che serva per far diventare Petritoli una Wedding destination sono gli ingredienti che fanno di Frida la testa del progetto che ha nel Comune e in TurisMarche le due braccia.

“Dico grazie ai cittadini di Petritoli, senza di loro non potevamo fare niente. La loro accoglienza, il calore è la prima cosa di cui si parla su internet. Il mondo in realtà parla di Petritoli. Il filo conduttore è la gentilezza delle persone che fa sentire la coppia parte della comunità. Lo straniero percepisce questo”. questo è il punto di partenza, altrimenti non c’è servizio che tenga: la partecipazione deve essere globale. Sia per profitto, il commercio è cresciuto, sia per attitudine, il petritolese ama raccontare e condividere la propria bellezza.

Lei, con il marito, ha avuto l’idea, poi ha progettato il palazzo, rendendolo un luogo unico con stanze e piscina. “Abbiamo fatto una strada insieme lunga e interessante e che adesso è cresciuta. La collaborazione con TurisMarche è importante. Ci siamo divisi i ruoli, fondamentale capire chi fa cosa. Turismo è una parola centrale, Petritoli ha capito che qui c’è una unicità. Scegliere di sposarsi lontano da casa – spiega - è complesso. Muovere 30-50 persone da un altro continente è qualcosa di stressante. Quando ci troviamo davanti a clienti che decidono questo passo la collaborazione è fondamentale. Dobbiamo avere la risposta anche per quello che non chiedono”.

A Petritoli, da quindici anni il sogno diventa realtà. “Spesso – riprende la Mulaganovic - siamo andati oltre i sogni delle copie, perché li abbiamo fatti sentire parte del tutto. Sono nostri sposi, i loro figli saranno parte di Petritoli”.

Il Covid ha segnato il 2020, erano 14 gli eventi, tra matrimoni e meeting in programma, ma Petritoli è più forte di tutto: “hanno tutti chiesto di poter tornare nel 2021. Se non ci saranno nuovi problemi, la Wedding destination riprenderà la sua corsa” aggiunge Marsili che ha ricevuto prenotazioni anche per il 2022 e richieste per il 2023”.

Il passo successivo per Pentitoli, e questo merge con forza durante la mattinata di confronto con la politica, presente anche il prefetto Vincenza Filippi, è destagionalizzare. “Servono sale, luoghi. Sapendo che questa formula può funzionare anche in altri paesi. Creiamo una catena di realtà”.

Pezzani ascolta, incassa i complimenti e rilancia: “Grazie ai fondi del Gal ristruttureremo un palazzo nel centro storico che sarà funzionale ai matrimoni. E con un altro bando regionale siamo in lizza per l’acquisto di un’auto elettrica per poter far girare in maniera ecologica e i turisti”. Nulla lasciato al caso, il futuro è segnato. Ancora di più se a guidare il paese arriverà la baby assessora al turismo Natalia Sacconi che in una frase ha segnato la strada: “I matrimoni sono una risorsa economica”.

Un mondo che sembra una piccola nicchia, ma che in realtà ha margini enormi di crescita. L’importante è organizzarsi. “Creare una rete cittadina di 120 posti letto è stato fondamentale. senza ricettività non c’è turismo. E poi le tre location che fanno innamorare tuti: torre civica, orto dell’asilo, il teatro dell’Iride. Avendo queste due solide basi possiamo solo crescere” concludono i protagonisti.

@raffaelevitali

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