FERMO – ‘Alzati e cammina’. Non è arrivato a questo il primario Federico Lamponi, ma dentro il reparto di chirurgia lo stupore non è mancato: di mattina l’intervento di protesi bilaterale all'anca, il pomeriggio già in piedi.
Il paziente di 51 anni, arrivato da fuori provincia, ha subito un doppio intervento di protesi di anca bilaterale per rimediare alla coxartrosi avanzata su base displasica. “Francamente pensavo a una ripresa più complicata, invece oggi mi sento quasi del tutto sicuro di me. Sono davvero soddisfatto della riuscita dell'intervento e non mi pento minimamente di essermici sottoposto - racconta il paziente - sono in un reparto fantastico, con un personale eccezionale” racconta il paziente.
Lo stupore in realtà è svanito subito, perché Lamponi è ormai un riferimento nazionale nel campo della mininvasività nella protesica d’anca.
“Nella nostra unità operativa è una tecnica utilizzata da oltre 15 anni. Si tratta di una metodica che consente un recupero funzionale post-operatorio molto rapido con ridotte perdite ematiche e diminuzione del dolore post-operatorio” precisa Lamponi ricordando che la protesizzazione bilaterale contemporanea non è una procedura attuabile su ogni tipo di paziente ma solo in casi selezionati".
L’anca è una delle specializzazioni che si va ad aggiungere a un reparto che utilizza le tecniche chirurgiche avanzate per le protesi al ginocchio e alla spalla, e poi la rigenerativa per la mano, il piede e nella riparazione di lesione traumatiche complesse.
“Tutto questo è possibile grazie alla continua formazione. Siamo sempre più – racconta il direttore generale Roberto Grinta – un riferimento non solo per i residenti locali ma anche per pazienti provenienti da province e regioni limitrofe. Noi crediamo in una ortopedia moderna, che non si limiti all’intervento ma accompagni la persona nel suo percorso di guarigione con competenze ed umanità”.