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Donne e infortuni sul lavoro, l'Anmil Fermo accende la luce. Claudia e Maria Pia: "Abbiamo trasformato il dolore in una opportunità" VIDEO

8 Marzo 2022

FERMO – Ogni anno l’Anmil accende un faro sulla quesitone infortuni sul lavoro, con un focus dedicato al mondo femminile. Marcello Luciani, presidente Anmil Marche e Fermo, è uno dei testimonial dell’associazione ed esordisce con una frase forte: “L’infortunio può diventare una opportunità”. Lo dice lui, ma lo ricordano le varie testimonianze che si susseguono nell’intensa mattinata in cui non sono mancati politici e forze dell’ordine (VIDEO) all’interno della Sala dei Ritratti.

Mentre fuori, in piazza, la Polizia guidata della questora Rosa Romano, sotto il gazebo sensibilizzava le persone contro la violenza sulle donne.

In provincia di Fermo, nel 2021 sono stai denunciati 1342 infortuni sul lavoro contro i 1213 del 2020. Ci sono stati 6 infortuni mortali, stesso numero dell’anno precedente. Aumentano le malattie professionali del 18,8%, sono state 795 quelle segnalate.

Tra le testimonial dell’Anmil, son 15 in totale, c’è Claudia Cutrignelli. “Ho perso quattro dita della mano destra vent’anni fa. Dico grazie al mio infortunio. Ha tirato fuori la vera me, la mia resilienza, la tenacia, la caparbietà. Me le ha tirate fuori e dico grazie ad Anmil che mi ha permesso con la scuola da formatore di superare le paure. Ora mostro la mia mano senza timore, senza remore, non ho più bisogno delle protesi estetiche. Ma ringrazio anche me stessa. Dobbiamo mostrarci per quello che siamo”.

Ascolta il sindaco Paolo Calcinaro, intervenuto dopo la prefetta Vincenza Filippi, che ha sottolineato il peso degli infortuni domestici tropo spesso non riconosciuti (video). “Le donne – dice il sindaco - hanno una difficoltà in più, non solo per l’infortunio, ma per l’accesso al lavoro.  Mi sono trovato ieri in Questura per regolarizzare sul territorio tanti profughi dell’Ucraina. Mai come in questo caso la parola al maschile è errata. Perché noi ci troviamo a vedere una stragrande maggioranza di donne e minori. Ieri 167 persone, solo 2 uomini, un anziano e uno che ce l’aveva fatta a partire con la famiglia. Dobbiamo capire come accogliere e come far lavorare: una sfida nella sfida”.

Infine, Maria Pia Azzurro, il suo è stato un infortunio in itinere. Sono più frequenti di quanto si pensi, ricorda Luciani, solo nel 2021 hanno rappresentato il 27% del totale. “Ho avuto un frontale in auto, come portalettere. Da quel giorno è entrato il buio. Il vigile del fuoco che mi ha tirato fuori lo ha raccontato a mio figlio: ‘Pensavo di non farcela a salvare tua madre’. Per me è stata una nuova nascita, per anni ho sperato di uscire dal buio, invece l’infortunio mi ha isolata per tanto tempo. Mi ha fatto vivere anni difficili, ho cercato di nascondere quanto accaduto. Non l’ho mai accettato, mi sentivo in colpa. Poi è arrivata l’Anmil e ora da formatrice ho superato le paure”.

In conclusione la prefetta Vincenza Filippi, colpita dalle testimonianze: “Per fare di un infortunio una opportunità, ci vuole una grande proattività”. L’Anmil serve anche a questo: a proteggere, a controllare e ad aiutare.

Raffaele Vitali

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