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Domenica di lacrime: tre morti nel Fermano. Lo pneumologo Richeldi: "Chiudere le scuole ha salvato il Paese"

29 Marzo 2020

FERMO - Giornata pesante per il Fermano, tre vittime. Due al Murri, un 69enne di Porto Sant’Elpidio e un 82enne di Sant’Elpidio a Mare. Poi, una terza, una donna di Porto Sant’Elpidio, ricoverata a Civitanova Marche. A loro si aggiungono altre due vittime, un 86enne di Sant'Elpidio a Mare e un 61enne di Porto San Giorgio, entrambi ricoverati a Medicina. In una giornata segnata da 103 persone ricoverate al Murri, tra Rianimazione, Malattie Infettive, area Medica e Inrca. I casi positivi, certificati dal Gores, sono invece 246, mentre 670 quelle in isolamento domiciliare.

Lo pneumologo

Questo nel giorno in cui a livello italiano la curva è cresciuta decisamente meno.  “Con la chiusura tempestiva delle scuole abbiamo salvato tre quarti dell'Italia, in particolare il centro Sud, da una diffusione del coronavirus analoga a quella delle regioni più colpite del Nord” ha sottolineato Luca Richeldi, pneumologo del Policlinico Gemelli di Roma e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) del ministero della Salute, durante la conferenza stampa alla Protezione civile. “I bambini – ha aggiunto - sono un notevole vettore di contagio”. 

Al momento 73.880 persone risultano positive al virus. "Guardando i numeri di questo fine settimana, quindi venerdì sabato e domenica, il numero più crudo, quello delle persone decedute, è passato da 969 a 756. Cambiamenti grandi, dell'ordine del 10-15% a giornata, che segnalano un sistema sanitario che sta rispondendo e l'efficacia delle misure adottate” riprende Richeldi. "La stessa cosa la vediamo sui ricoverati nelle terapie intensive, le strutture più sotto pressione. Questi numeri ci incoraggiano nel messaggio che con i nostri comportamenti salviamo delle vite. Vediamo il riflesso che i nostri concittadini muoiono meno e vengono meno ricoverati in terapia intensiva. Mi associo al messaggio del nostro ministro della Salute: questo è un motivo per continuare e anzi essere ancora più stretti e convinti. Questi numeri li interpreto come un riflesso dell'efficacia delle misure messe in campo. Il calo dei morti e dei ricoverati in terapia intensiva - insiste l'esperto - ci danno dati solidi, che hanno riflessi concreti”.

I numeri

In Italia sono stati 97.689 i casi totali. Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 25.392 in Lombardia, 10.535 in Emilia-Romagna, 7.251 in Veneto, 7.268 in Piemonte, 3.160 nelle Marche, 3.786 in Toscana, 2.279 in Liguria, 2.362 nel Lazio, 1.556 in Campania, 1.293 nella Provincia autonoma di Trento, 1.432 in Puglia, 1.141 in Friuli Venezia Giulia, 1.034 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1.330 in Sicilia, 1.169 in Abruzzo, 897 in Umbria, 539 in Valle d'Aosta, 582 in Sardegna, 577 in Calabria, 197 in Basilicata e 100 in Molise. Sono 13.030 le persone guarite. I deceduti sono 10.779.

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