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Disturbi alimentari, Fermo in prima linea: 400 pazienti. "I primi casi a 9 anni". Fada amplia la rete per aiutare anche le famiglie

7 Marzo 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – C’è stato un aumento del 30% dei disturbi del comportamento alimentare tra i 12 e i 18 anni durante il lockdown. “E sta proseguendo nel post pandemia. Lo stress psichico in molti giovani è diventato poi disturbo alimentare” spiega la dottoressa Francesca Rossi, responsabile del centro disturbi alimentari dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna.

È lei la nuova partener dell’associazione Fada di Fermo, che conta su 110 iscritti e cerca di rispondere alle richieste di aiuto di un numero di famiglie crescenti, sono 400 i pazienti seguiti dal centro di Fermo diretto dalla dottoressa Iacopini. Venerdì al Terminal Dondero ci sarà un doppio momento, il primo di approfondimento e ascolto di una serie di esperti (17.30), il secondo teatrale con lo spettacolo ‘Invisibili’ ore 19). Entrambi fanno parte del percorso nazionale, ideato dalla dottoressa Rossi, ‘Il danno del dono’

“Le nuove tecnologie negli ultimi anni già avevano alimentato il distanziamento sociale, con il Covid le relazioni sono peggiorate e le nostre ragazze, già in difficoltà, hanno accresciuto sintomatologie ossessive. È arrivata la paranoia, l’angoscia, la paura dell’altro. C’è un Covid invisibile, un malessere che è difficile anche da comprendere” prosegue la dottoressa. Che usa la parola ‘ragazze’ perché tuttora la predominanza dei disturbi è femminile. “Tra l’altro si è abbassata l’età di esordio dei primi problemi a 8-9 anni”.

Il quadro non cambia nel Fermano, come spiega la presidente di Fada, Carla Coccia: “I giovani sono fragili e quelli che arrivano nel nostro circuito sono solo la punta dell’iceberg. Dobbiamo tuti capire il ruolo fondamentale del caregiver. Fermo deve riconoscersi in questa identità della cura”.

L’Ast di Fermo ha nel laboratorio diretto dalla dottoressa Patrizia Iacopini il perno delle Marche, affiancato da Pesaro e Jesi a cui si aggiunge la struttura per minori al Salesi. “Le liste di attesa sono lunghissime. Per questo Fada diventa fondamentale anche nel periodo di attesa, prima della diagnosi e del riconoscimento del disturbo”.

L’aspetto della salute mentale è in grande difficoltà, per questo la presidente Coccia “chiede una maggiore sensibilità. Prima riconosciamo il sintomo, prima accedono ai percorsi di cura e prima riduciamo i tempi della cura”.

La nuova sfida è coinvolgere i genitori dei giovani che hanno superato la fase critica, rendendoli ‘insegnanti’ dentro le scuole e avvicinare così in anticipo chi ha bisogno. Come sempre il 15 marzo ci sarà l’illuminazione con il colore lilla di un monumento in tante città delle province marchigiane. “Da Magliano di Tenna a Loro Piceno, da Torre San Patrizio a Rapagnano fino a Porto Sant’Elpidio e Fermo hanno già aderito. E non è una cosa da poco, anche la luce aiuta a prendere coscienza della questione. La fragilità ce l’abbiamo accanto, la giornata del fiocchetto lilla aiuta a riflettere e a conoscere chi non sa nulla dei disturbi alimentari”.

Tra le varie iniziative rientra anche lo spettacolo diretto dalla dottoressa bolognese. “Noi – riprende Coccia – dal 2016 mettiamo in rete chi si trova a vivere vicino a chi è in difficoltà”. Ovviamente insieme con la parte sanitaria, in questo la dottoressa Iacopini è instancabile. Come la sua equipe che oggi conta su nove esperti tra dottori, psicologi, dietisti ed educatori, “perché non va mai dimenticato il lato sociale”.

La rete funziona, ma ha bisogno di essere potenziata, lo dicono da anni. Il problema è per fermo, ma in realtà è di tutte le Marche. servono operatori, serve mettere in atto la legger regionale del 2020 che tante speranze aveva dato. “Le famiglie da sole no ce la possono fare, ma con i gruppi di mutuo aiuto riusciamo a fare tanto” prosegue.

Colonna del servizio Dsa dell’Ast è il dottor Filippo Romagnoli, educatore professionista, che sarà anche tra i relatori dell’incontro di venerdì (0re 1730, poi dalle 19 spettacolo teatrale). Insieme con la dottoressa Iacopini e i volontari Fada cerca di intercettare il problema. Ma serve grande attenzione.

“I primi segnali? Sui bambini il comportamento selettivo, quei periodi di digiuno in cui non vogliono mangiare elementi. Parliamo di un discorso che dura nel tempo, che porta al dimagrimento. Ci sono poi invece altri segnali, crescendo, come l’isolamento sociale”. Uno degli aspetti che influisce sulle persone più fragili è il body shaming. “I giovani – spiega la dottoressa Rossi - sono bombardati da video e social. Chi vive una fase di insicurezza sul proprio corpo e magari subisce atti di bullismo, vede esplodere poi le problematiche, questi disturbi che richiedono una pronta azione d’equipe”.

Insicurezza col proprio corpo, non sentirsi all’altezza, isolamento, ore e ore passate sui social, usati nel modo sbagliato, la creazione di avatar per sentirsi apprezzate: ecco tutto quello che segna la vita di un adolescente e non solo.

“Senza dimenticare il contesto familiare e scolastico. La sicurezza interiore e l’apprezzamento di se spesso nasce in casa. Se uno è sereno, se cresce in un contesto in cui la bellezza no è tutto, è più pronto ad affrontare il bullismo”.

Sull’aspetto familiare la pandemia ha portato benefici e problemi: “La convivenza forzata, il non poter incontrare amici, il dialogare fuori dal contesto familiare ha da un lato permesso di riscoprire il mangiare insieme e il condividere tempo. Ma i problemi vanno affrontati. E invece il sistema ha rimosso, non ha rielaborato il Covid che è diventato qualcosa di silenzioso e ha aumentato la fase depressiva. Per questo venerdì ne parleremo insieme”.

Partendo da una consapevolezza: il centro per i disturbi alimentari di Fermo è un’eccellenza regionale con spazi magari sacrificati ma competenze di alto livello.  Non resta che investirci. Lo prometteva l’Asur prima, speriamo lo faccia l’Ast oggi che intento inserirà due nuove figure, un dietista e un educatore, anche se a tempo.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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