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Dietro una racchetta c'è di più: Servigliano, il paese che vince e sogna col ping pong

8 Febbraio 2020

SERVIGLIANO – C’è un mondo dietro due racchette e una pallina. Un mondo fatto di passione, che non ha nulla da invidiare al calcio, al basket, alla pallavolo. Il tennistavolo è entrato nel sangue dei serviglianesi che hanno passato ore in attesa della partita più affascinante, quella tra due colossi del ping pong italiano e internazionale: Adeyemo e Li Weiman.

Numeri uno delle rispettive squadre, il Prato e la Virtus Servigliano, seconda e prima in classifica. Due giocatori eterni, che hanno abbondantemente superato i 50 anni e che ancora danno lezione ai ventenni. Il motivo è semplice, tecnica e capacità di concentrazione. Anche se Li Weimin la stava perdendo prima di ritrovare la sua schiacciata mancina. Ma è facile andare fuori giri contro Adeyemo, nigeriano che da 26anni vive i Italia. Lui non lascia mai cadere una palla, si muove come un gatto e rimanda ogni colpo nel campo avversario. E ci vuole tutta la forza di volontà, e la tecnica, del cinese adottato dal Fermano per non capitolare.

Ma era troppo importante, anche per l’autostima di Li Weiman, sconfitto all’andata, per vincere la gara che vale un pezzo di B1. In tribuna tanti tifosi, oltre 50, incluso quello più importante, il sindaco Marco Rotoni. Perché è così, il ping pong è una disciplina che rappresenta la città. Se il calcio è approdato in Eccellenza, il tennistavolo del patron Fabio Paci presto potrebbe essere in B1, la C del pallone.

Si spiega così la passione che diventa caos con i tamburi della quintana trasformati in attrezzi da stadio. Ma si spiega anche così la magia di uno sport in cui l’avversario è in grado di battere, e spesso, le mani di fronte al colpo perfetto subito. Lezioni di sportività da Adeyemo, imbottito di ghiaccio per una storta durante il primo match, che faranno bene anche ai giovani serviglianesi, che crescono studiando il campione cinese.

La partita finale è stata degna delle aspettative. Il numero uno di Servigliano vince i primi due set, sembra fatta. Ma Adeyemo è un diesel. Riprende a macinare e soprattutto a non subire le schiacciate. Vince il terzo, il quarto e nel quinto parte tre a zero. A questo punto, Li Weiman si arrabbia e lancia la racchetta. Poteva essere la débâcle e invece il cinese si ricarica e rosicchia il vantaggio fino al mach point che non spreca. Esplode il pubblico, con tanto di invasione di campo.

Adeyemo esce di scena tra gli applausi, la Virtus Servigliano con il boato. Mai come oggi un campo da ping pong è sembrato grande, con quelle mani dei campioni che lo accarezzavano dopo ogni punto quasi a chiedere il rimbalzo perfetto.

Raffaele Vitali

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