Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Destra, sinistra, Fim, turismo, sicurezza: ecco le idee di Petrini, Battilà e Ciarpella per Porto Sant'Elpidio

6 Maggio 2023

PORTO SANT’ELPIDIO – Il teatro è pieno. I tre candidati sindaci arrivano con ampio anticipo. Si sono tenuti la serata libera, il confronto con i giornalisti locali (Roberta Ripa, Marisa Colibazzi, Maicol Di Stefano, Pierpaolo Pierloeni, Sonia Amaolo e Raffaele Vitali), di fronte a supporter e cittadini, va preparato al meglio. Paolo Petrini, Massimiliano Ciarpella, Gian Vittoria Battilà, ecco i tre che si giocano il dopo Nazareno Franchellucci.

Il sindaco uscente è in prima fila, mai come oggi rilassato, lui di confronti ne ha già fatti due nella sua vita. In realtà anche Petrini, che sindaco già è stato. E da ‘esperto’ sa come muoversi. Se Ciarpella ha lasciato nel pubblico l’impressione di persona seria e pacata, ma anche provata dalla campagna elettorale, Battilà con il suo librone di appunti sulle gambe ha confermato l’immagine del comandante in campo di un gruppo che fa della competenza il suo brand. E Petrini? Lui da esperto ha capito cosa resta spesso in chi ascolta: l’ultima parola. E proprio nel finale si è acceso, chiudendo con appello al voto e pugno ruotato verso il soffitto del teatro delle Api.

Un confronto durato poco meno di due ore, intense, senza sosta, accompagnato anche dalla traduzione nella lingua dei segni, la Lis, affidata a Gino Pracchia. E soprattutto due ore senza colpi bassi, del resto sono tre caratteri miti, rispettosi dell’altro. Anche tra il pubblico tutto è scivolato via in serenità, con qualche momento di claque più spinta, ma senza urla e insulti che invece non mancarono cinque anni fa.

Si sono mossi tra economia, sociale, politica e anche un inevitabile ‘chi vince il derby di Champions?’ visto che i tre condividono la passione per Inter e Milan.

Il lavoro, come affrontarlo e aiutarlo?

Ciarpella. “Apriremo un tavolo con le associazioni di categoria in modo da affrontare le criticità e poi intervenire. Per il calzaturiero istituiremo una scuola di formazione. Dobbiamo ricreare l’appeal tra i giovani. Per incentivare il commercio, favoriremo le start up, dobbiamo attirare gli under 35”.

Battilà. “Il punto di partenza è la Zes. Alle Marche ne spettano 2mila ettari, in questa città ne chiederemo 100. Così avremo agevolazioni per le imposte. E poi vogliamo azzerare Imu e Tari per gli under 35. I fondi? Li recupereremo istituendo un apposito assessorato alle Politiche comunitarie”.

Petrini. “Eravamo caratterizzati da una imprenditorialità diffusa. Rilanciamo l’economia con l’imprenditorialità. Servono incentivi diretti da parte del comune, bandi con cui erogare risorse a chi vuole investire e soprattutto continuare a investire”.

Il calzaturiero ha un futuro?

Battilà. “Sarà una gamba per i prossimi dieci anni. Va implementato, tutelato e incentivato. Vorremmo arrivare a un made in Porto Sant’Elpidio. Dobbiamo educare a un’imprenditorialità diversa. Sapendo di dover poi garantire il turismo, magari con operatori che parlano più lingue”.

Petrini. “Dobbiamo pensare a un calzaturiero protagonista di un periodo più lungo. Serve anche un rilancio culturale. Le fabbriche sono il futuro e non solo. Oggi abbiamo corsi di formazione a cui non partecipa nessuno perché i giovani sono assunti dai marchi, vedi Fendi, e vengono chiamati a 1600 euro dal primo contratto, con piani di formazione interni. Dobbiamo resistere”.

Ciarpella. “La Zes ancora non esiste. L’amministrazione non ha competenza, non possiamo creare false aspettative. Serve una scuola professionale. I brand sono venuti nel Fermano ma non a Porto Sant’Elpidio, dobbiamo renderci protagonisti. Servono anche infrastrutture immateriali e materiali che permettano di rafforzare i distretti, creando reti tra i poli produttivi”. Inevitabile la veloce replica di Battilà, che sulla Zes punta davvero: “Non è che su uno non è in grado di chiedere cose, tuti dobbiamo accettare di restare inermi”.

Turismo, villaggi turistici ma non solo. E Marca Fermana?

Petrini. “Noi attiriamo con il mare. Una spiaggia che crescerà grazie alle scogliere. Un nuovo piano di spiaggia che possa servire a gestire non solo il mare. Poi dovremo puntare su cartellonistica e arredo urbano, su alcuni elementi che possano consentirci di credere nel litorale con una fascia verde originale. Sarà piena di sport e con la pista ciclabile, sarà il nostro punto di forza. E poi noi dobbiamo far sì che il turista che la nostra identità è la calzatura. Che promuoveremo con installazioni artistiche. Marca Fermana? Il comune deve fare assistenza e dare accoglienza. Per fare promozione, marketing, ci vogliono tante risorse. Un conto è la Regione, un altro il comune che deve dotarsi di uffici efficienti”.

Ciarpella. “Primo aspetto è programmare. Il che significa promuovere. Possiamo rientrare anche in Marca Fermana, non dobbiamo ragionare in maniera campanilistica. Abbiamo sette chilometri di litorale che può essere usato anche per cicloturismo. Altra attrattiva è quella dell’accessibilità”.

Battilà. “Prima cosa è ascoltare i villaggi turistici. Poi eventi più strutturati e avviare una valorizzazione delle ville e di siti archeologici. Rendere fruibili il turismo anche a un disabile, il litorale deve essere tuto organizzato. E poi ci sono i pacchetti turistici enogastronomici e gli spazi per gli amici a 4 zampe. E Marca Fermana? Siamo fuori, puntiamo sull’Atim. E poi creare connessioni con porto e aeroporto”.

Candidati uomini, che ruolo ci sarà per le donne, due o più assessore e magari la vicesindaca?

Ciarpella. “Sindaci quasi tutti uomini. E così in molte professioni. Assessori? Salvaguarderemo la parità di genere. Non ripeteremo gli errori di Porto San Giorgio. Premieremo il merito, la competenza. Il ruolo di vice lo valuterò più avanti. Non è qualcosa su cui oggi già penso di impegnarmi. Le donne hanno un ruolo fondamentale, tre uomini qui sul palco sono un segnale della realtà”.

Battilà. “A livello politico non so chi avrà ruoli. Per quanto mi riguarda amplierei le quote rose. Ho un’amplia scelta, anche l’imbarazzo della scelta. Ciò che è importante è ribadire il fatto che le donne tropo spesso devono scegliere lavoro, politica e figli. Un tema per cui ho grande sensibilità”.

Petrini. “Le politiche delle quote sono state positive. Hanno portato a risultati. Rispetto a 20 anni fa c’è un aumento di presenza femminile in politica. Non basta. Servono politiche di conciliazione, lasciando il tempo per fare, sollevando la donna dalle attività di cura per la famiglia. Serve un cambiamento. Se sapremo farlo, tra due mandati non ne parleremo. Ho in mente una donna come vicesindaco, non perché donna ma perché in gamba”

Zona nord, Ligmar e lungomare Europa

Battilà. “Troppo spesso siamo legati e bloccati da grandi appalti. Oggi potremo escutere una fideiussione. È il biglietto da visita. Nel 2018 c’era un progetto e lo aggiorniamo. Manca programmazione, troppe varianti alla fine del mandato. Immagino sottopasso e rotatoria da fare con la fideiussione. Poi ci sarà la Zes per sviluppare. Prima il contenuto, poi il contenitore”.

Petrini. “Area nord ha vocazione turistica, fin dal 1998 con il Prg. E ci investiranno operatori turistici di livello nazionale. Ma va risolto il problema della Ligmar, considerando che dovremo aspettare tre anni per avere i fondi sufficienti per il sottopasso, visto che il Covid ha allungato i tempi dele polizze. Di certo le lottizzazioni attuali ci permetteranno lo sviluppo”.

Ciarpella. “Area strategica, confine con Civitanova e per intercettare i flussi dell’entroterra. Dobbiamo accogliere chi arriva. Ex Ligmar in prorogatio per i prossimi tre anni, ma magari possiamo lavorare con la curatela per una strategia di uscita più semplice. La parte ovest è al cento di un piano di rigenerazione, deve essere attrattivo. Sono in atto alcune lottizzazioni, un’amministrazione attenta deve valutare”.

Dieci anni di Franchellucci, cosa vi resta?

Petrini. “Aveva una strategia il sindaco, ha puntato sulle opere pubbliche, sul costruire. Ha creato una piazza, mentre prima c’era un incrocio di vie. Un’amministrazione che ci lascia 20milioni di opere da realizzare con il Pnrr oltre a fondi propri. Se manteniamo coesa la comunità, apriremo un dialogo nuovo”.

Ciarpella, “Noi vogliamo cambiare. C’è del buono su cui lavorare, penso alle politiche sociali e aiuto alle povertà. Decoro urbano carente e così la programmazione sulla manutenzione. Dai parchi urbani all’area verde. Non si può riqualificare senza avere un piano chiaro, pensiamo via Principe Umberto, idea buona ma realizzata male. Un’altra carenza è sulla sicurezza, c’è una sensazione, che non è percezione ma realtà, di insicurezza”

Battilà. “Le carenze sono evidenti. La prima è la vulnerabilità sismica delle scuole, fatta in ritardo. Manca l’ascolto delle associazioni di volontariato. Ci si muove spesso in somma urgenza, mentre bisogna lavorare per stralci funzionali, spacchettamenti per far lavorare le aziende locali. Ma sappiamo chi potrebbe poi lavorare? Di buono ci sono i 20 milioni, ma intanto alle tre del pomeriggio in piazza spacciano”. Su questo Petrini non riesce a rimaner in silenzio e replica: “Per chi fa del cambiamento una bandiera è poca roba. Siamo tra Civitanova dove sparano e Lido Tre Archi dove si accoltellano. Noi abbiamo degli spacciatori, ma c’è anche chi compra la droga. Non è solo il comune che può risolverli. Rafforziamo quello che facciamo insieme on la prefettura con le forze dell’ordine che si devono occupare dei delinquenti e la Municipale che torna a regolare gli incidenti”.

Giunta? O almeno che deleghe vi terrete da sindaco?

Battilà. “Non l’ho definita o decisa, non ci sono accordi. Ho davvero tante competenze in squadra. Terrò le politiche comunitarie, Ambiente e lavori pubblici. La Giunta sarà scelta su competenze e non voti”.

Petrini. “Magari coinvolgerò persone fuori dalla squadra. Il sindaco si occupa di ogni questione. Se mi tengo una delega la tolgo a qualcuno. Di certo gestirei personalmente il futuro della Fim”.

Ciarpella. “Mi terrò una specifica delega per le politiche comunitarie. Non terrò lavori pubblici o bilancio”.

Fim, che farne?

Ciarpella. “Argomento elettorale da 30 anni. Tutela storica, salute pubblica e futuro, il comune deve pensarla come futuro. La Fim è sviluppo del quartiere, torneremo a parlare con la proprietà. Una eccessiva cementificazione la città non se l’aspetta. Su abbattere o meno la cattedrale non sono io a sostituirmi alla Sovrintendenza”.

Battilà. “Noi siamo per la cattedrale sì. Abbiamo previsto di interloquire con cinque università e non più una sul futuro della cattedrale e la sua bonifica. Il fatto che sia definito ecomostro è fuorviante. Se c’è un vincolo, non è un mostro. La memoria storica del luogo va mantenuta con la cattedrale. Che poi si preveda la ricettività sì, ma basta col cemento. È previsto troppo edificato. Vorremmo aree verdi e un’arena sportiva fruibile e gestita da giovani elpidiensi. La Fim sarà il simbolo del cambio di passo”.

Petrini. “Consumo zero di suolo, significa quello non oltre il Prg. Senza vincolo, la Fim sarebbe stata risolta da decenni. Il vincolo ha bloccato tutto. È spropositato, ma dobbiamo farci i conti. E così il privato che ha comprato con il vincolo. Tutti vogliamo il parco urbano. È il momento di svolta della città. Quel che resterà della cattedrale dopo la bonifica va inglobata in un edificio”.

Tre candidati civici, ma la vostra casa è a destra o sinistra?

Petrini. “Non sono un civico, sono senza partito. La prima volta mi sono candidato quando ero un volontario. Vengo da lì, dal mondo della solidarietà. Vengo da una visione in cui ho sempre pensato che aiutando chi sta peggio si faccia del bene. Mi vedo meglio a sinistra che a destra. Oggi c’è un grande mix. Ma principi e valori sono chiaramente nella sinistra. Nel comune la questione però sfuma molto perché gli obiettivi non peer forza vanno verso i valori d’area”.

Ciarpella. “Sono un civico di centrodestra. L’ultima tessera l’ho avuta nel 2011. La mia esperienza è nel Pdl. Ho ideali e valori, ho una visione di società alternativa alla sinistra. L’approccio ideologico in un comune è sbagliato, dobbiamo guardare negli occhi i cittadini. Sono civico perché senza partito”.

Battilà. “Nasco come civico nel 2018, ho cinque anni di militanza realmente da civico. Mi ci sento davvero. Abbiamo ragionato e ci siamo aperti ai partiti senza timori reverenziali, basandoci sul programma e puntando su persone affidabili. Il fatto che poi siano entrati anche i 5 Stelle (oggi è arrivata una nota del senatore Fede in cui sottolinea come Fioschini e Vallati siano usciti dal Movimento, ndr) conferma gli ideali trasversali, con parti di centrodestra che sanno che però qui noi siamo uniti da trasparenza e programma. Di certo siamo in discontinuità con la amministrazione precedente”.

L’ultima domanda: qual è il vostro appello al voto?

Ciarpella. “Votare per me significa votare per il cambiamento e per chi vuole fare di più”.

Petrini. “Le facce non bastano, serve la capacità di portare avanti un obiettivo. Noi daremo nuove speranze e obiettivi. L’attività di sindaco non si improvvisa”.

Battilà. “Siamo persone libere e appassionate, professionisti, dei civici che danno fiducia ai giovani. Votate e abbiate il coraggio di cambiare una forza non partito centrica”.

Print Friendly, PDF & Email
Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram