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Dentro il cantiere del nuovo ospedale di Fermo. La ditta Carron: "Progetto innovativo, pronto in tre anni" (video)

3 Luglio 2020

di Raffaele Vitali

FERMO – Non è una semplice passeggiata in cantiere quella del presidente Luca Ceriscioli. Capire come sta procedendo la realizzazione del nuovo ospedale di Campiglione di Fermo è fondamentale. “Non ci rendiamo a volte conto, ma nel giro di qualche anno questa Provincia, per troppo tempo penalizzata, avrà due strutture sanitarie nuove ed efficienti” sottolinea il presidente.

Ed è così, come confermano i vertici della ditta Carron, che sta eseguendo i lavori a Campiglione: “Entro tre anni l’ospedale sarà pronto. Questo è il tempo previsto non appena avremo la validazione dell’ente certificatore di Genova, in arrivo entro dieci giorni, che ha studiato ogni passaggio di questo progetto, cambiato in corso d’opera per diversi motivi”.

Cambiare costa e soprattutto fa perdere tempo. “Ma noi non ne abbiamo perso in realtà. Le modifiche necessarie, vuoi per gli scavi archeologici, vuoi per sopraggiunte necessità, permettono a questa struttura di avere 80 posti letto in più del previsto e anche un altro piano”.

Fa effetto camminare sulla piastra, ovvero la parte su cui ora verrà eretto l‘ospedale. “Che è pensato in una maniera innovativa. Non con la classica torre, ma con una immagine più residenziale, che lo rende meno impattante, preservando questo splendido luogo” precisa il direttore dei lavori, Giuseppe Manara, che è sempre in stretto contatto con Barbara Carron, una delle titolari dell'azienda leader nel settore costruzioni.

L’accelerazione finale è arrivata in un paio di mosse: 15 giorni fa Fermo ha rilasciato il permesso a costruire e nel giro di pochi giorni arriverà l’ok dalla Rina Ceck di Genova. “Nel mentre abbiamo preparato tutto il personale necessario, che aspetta solo la telefonata per entrare in cantiere, e abbiamo montato le due grandi gru principali, che la ditta ha comperato appositamente, che si aggiungono ad altre tre”.

Insomma, tra poco si vedrà davvero qualcosa. “Ma questo perché non si percepisce l’enorme lavoro fatto fino a oggi, pensiamo solo alle 24mila perforazioni per l’indagine bellica che ci permetterà di procedere senza più un inghippo” aggiungono i tecnici della ditta trevigiana, che crede fortemente in questo progetto.

Anche per l’aspetto tecnologico e innovativo alla base della realizzazione. A cominciare dal sistema antisismico, che è il più innovativo in commercio e che permetterà di resistere a tutto, oltre al fatto che è realizzato in maniera tele da lasciare uno spazio di manovra sotto terra per avi e manutenzioni. “Sono tre gli isolatori sismici: isolatori elastomerici, dissipatori viscosi e appoggi multidirezionali” aggiungono i tecnici della Fip Mec.

I numeri dell’ospedale sono grandi: 56mila metri quadri, 230mila metri cubi, 362 posti letto, sette sale operatorie e oltre 700 posti auto. “In questo percorso abbiamo anche potuto affinare al meglio ogni dettaglio progettuale, incluso quello di rendere l’ospedale facilmente modulabile in caso di nuove emergenze sanitarie, come ad esempio il Covid attuale” aggiunge Livini.

Che osserva e ascolta, per capire esattamente come e dove si ritroveranno i reparti, dove l’elisuperficie, dove i collegamenti interni. Tante le cartine che vengono fatte passare sotto l’occhio del presidente, affiancato dall’assessore Cesetti e dal consigliere Giacinti, otre ovviamente dal direttore Asur 4 Livio Livini.

Il cantiere è immenso, sembra di camminare sulla luna, con il grigio chiaro della piattaforma che luccica al sole. A pieno regime ci lavoreranno 250 persone, numero necessario per coprire i 17,8 ettari di area edificabile.

Nel mentre procedono senza sosta i lavori per la viabilità, con il ponte che verrà installato entro agosto e con la nuova strada che inizialmente sarà di cantiere, in modo da alleggerire la viabilità ordinaria, e poi diventerà invece quella da percorrere per tutti. “chiaro che – riprende Ceriscioli, bisognerà ragionare quanto prima sul collegamento tra il casello e l’ospedale. Spero davvero che i fondi del Mes vengano presi e subito stanziati, abbiamo bisogno delle risorse per la nostra sanità, in ogni livello. se questo ospedale nasce con il miglior sistema antisismico deve essere un esempio per tutti e con le risorse che l’Europa mette a diposizione potremo agire su tutte le strutture sanitarie regionali”.

Non resta che attendere l’approvazione definitiva da Genova e si parte, con i 5milioni di chili di acciaio in armatura previsti, con i 30mila metri quadri di ponteggi, con 47mila metri cubi di calcestruzzo preventivati. Il maxi cantiere lascia le fondamenta e inizia a salire.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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