PORTO SAN GIORGIO – Prima il ceo del Marinedì, ora la minoranza. Il porto anima l’estate del sindaco Valerio Vesprini. Che anche per questo ha convocato per domani una conferenza stampa per chiarire la posizione del comune dopo la decisione di togliere la gestione alla Marina di Porto San Giorgio.
“Tra una festa e l’altra, Porto San Giorgio vive un passaggio difficile e pericoloso, destinato a segnarne il futuro prossimo e non solo. Paradossalmente, proprio quando si sono create dopo quarant'anni di attesa, le condizioni per lo sviluppo dell'infrastruttura e la riqualificazione di tutta la parte sud della città grazie all'approvazione del piano regolatore portuale, si viene a creare il vuoto nella gestione dell'infrastruttura” spiega Cristian de Luna a nome della minoranza.
Non c’è proroga e quindi “la società deve andar via armi e bagagli, smontare tutto quanto è possibile rimuovere”. C’è poi la questione ricorso: “Il Marina è in procinto di chiedere un risarcimento di 48 milioni di euro al Comune perché l’amministrazione comunale starebbe fuggendo da qualsiasi occasione di confronto con la concessionaria per la bonaria composizione della questione”.
Quello che De Luna a nome dei colleghi chiede è se ci sia del vero sul fatto che “il Comune voglia gestire direttamente il porto o affidarlo ad altri. Il Comune ha competenze, esperienze, risorse umane ed economiche per imbarcarsi in un'avventura del genere? Chi si farà carico delle opere di manutenzione, dragaggio interno compreso, non più rinviabili? Che ne sarà dei lavoratori dipendenti della concessionaria Marina srl?”.
Domande a cui la minoranza si attende ora i chiarimenti. “Che intenzione ha il Comune, vuole veramente gestire direttamente il porto? Chi sono queste società dell'entroterra fermano, di cui parlano privatamente e con molta libertà gli amministratori comunali, disposte a rilevare la concessione, o parte di essa (aree a terra)? Ci dica l'Amministrazione cosa vuole fare del porto, lo dica al consiglio comunale con l'urgenza che merita la questione. Non si può pensare di costruire il futuro della città solo con l'intrattenimento”.