FERMO - Fiducia. È quella che cerca di far passare nei suoi messaggi il ministro alle imprese e made in Italy, parlando di dazi americani. Lo fa dalle colonne del Corriere della Sera, chiarendo che “ci sono margini per trattare il 15% sui vini e alcuni prodotti alimentari, così come per l'acciaio e l'alluminio. Occorre insistere, consapevoli delle nostre buone ragioni”.
Resta comunque la soddisfazione per aver scongiurato la 'guerra commerciale’, “che avrebbe avuto effetti devastanti per tutti. Per questo – prosegue - stiamo lavorando con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani a un piano di promozione sui nuovi mercati e di consolidamento negli Usa, i cui consumatori non intendono rinunciare alla qualità dei prodotti italiani”.
Certo, la crescita dei mercati extra Ue fa ben sperare, ma nessuno vuole rinunciare agli Usa. “Stiamo insistendo affinché la Commissione finalizzi alcuni accordi di libero scambio con il Consiglio di cooperazione del Golfo e, in prospettiva, India, Malesia, Indonesia, Filippine. Ovviamente anche con il Mercosur, tutelando la produzione agricola” ha spiegato Urso.
Sull'allungamento dei tempi “l'indicazione è chiara e credo sia raggiungibile in tempi brevi. Però il dazio maggiore è quello interno, imposto dalle folli regole del Green Deal, che hanno portato alla crisi del comparto in tutta Europa, con la chiusura di interi stabilimenti e il licenziamento di decine di migliaia di operai. Occorre - ha aggiunto - procedere in fretta sulla revisione del Regolamento sulla Co2, applicando il principio della piena neutralità tecnologica. L'intesa che abbiamo raggiunto con il ministero dell'Economia tedesco sulle flotte commerciali afferma finalmente una posizione pragmatica e flessibile, che deve muoverci in ogni contesto”.
I dazi pesano più o meno in base al settore, ma è necessario stare attenti: “Serve una soluzione negoziale equa e sostenibile e si dia attuazione a un meccanismo di salvaguardia rispetto a possibili afflussi anomali di produzioni terze”.
L’ultimo passaggio è dedicato a Mario Draghi: “Ha detto cose che noi condividiamo, come il rimuovere le barriere al mercato interno e scalare sulle tecnologie critiche. Occorre agire in Europa per ridare competitività all'industria europea. Per quanto ci riguarda, mentre lui presentava il suo report alla Commissione, abbiamo proposto un pacchetto di riforme, che sono oggi al centro del confronto europeo, su: auto, siderurgia, chimica, microelettronica, spazio, revisione del Cbam, semplificazione burocratica e industrie energivore. Ora stiamo lavorando con Francia e Germania per condividere posizioni comuni. Non c'è più tempo da perdere: mentre Bruxelles discute, Sagunto, cioè l'industria europea, viene espugnata” la chiosa di Urso.