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Dazi, guerre, chiusure: in ventimila per Micam e Mipel, le fiere del (difficile) rilancio. "Dobbiamo salvare la filiera"

10 Settembre 2025

MILANO – Le attese a livello di presenze erano diverse, ma quelle che hanno scelto di varcare i tornelli di ingresso di Micam 100 e Mipel sono state di qualità. Si aspettavano 30mila visitatori, tra buyer e affini, ne sono stati contati 20mila.

Un’edizione strana per le due fiere dedicate a calzature, borse e accessori, perché anticipata, causa Olimpiadi invernali, e così divisa dalle compagne di viaggio Lineapelle e Homi. E perché in contemporanea con una fiera a Parigi.

“Abbiamo avuto il 57% di visitatori stranieri, provenienti da 126 Paesi che hanno visitato le manifestazioni, le migliori performance da Spagna, Germania, Francia, Polonia, Cina, Giappone, Nigeria e Sud Africa a dimostrazione della forza dello strumento fieristico nel creare occasioni concrete di business, che la sinergica contemporaneità delle manifestazioni ha ulteriormente potenziato” spiegano le due presidenti, Ceolini e Sequi.

“Abbiamo rivisto molti russi. Magari hanno ordinato meno paia, ma sono tornati. E buona è stata anche la presenza del far East, che poi ritroveremo all’Obuv a fine ottobre” sottolinea Marino Fabiani, da sempre una delle voci più esperte del mondo ex CSI. Come lui in tanti hanno firmato acconti a suon di rubli, tornati a un cambio ragionevole.

I mille brand si sono messi in mostra, anche alle istituzioni, su tutte il ministro Valditara che ha parlato del ruolo della formazione anche nel settore moda. Ci sono tante incognite, tra guerre e dazi. Su quest’ultimo punto il ministro Urso ha provato a rassicurare: “Per l’Italia e il vostro settore potrebbero essere meno impattanti. Anzi, visto che paesi produttori come Cina e Vietnam sono stati imposti al 50%. L’Italia con il 15% potrebbe accrescere la sua competitività e appeal negli Stati Uniti”. Si vedrà, a questo gli imprenditori credono poco. È anche vero che gli Usa sul settore non pesano poi così tanto.

“Preoccupa di più il calo degli acquisti europei” aggiungono diversi calzaturieri durante l’incontro con il governatore Acquaroli in fiera (leggi INTERVISTA). Ai vertici  della regione, chi c’è o chi ci sarà, manda un messaggio dal suo stand anche Paolo Silenzi, presidente Cna Marche: “Servono infrastrutture, paghiamo un gap moto alto. E poi investire sulla formazione che salvaguarda il know how che abbiamo ereditato e di cui beneficiamo. Siamo detentori del sapere, ma se poi le aziende chiudono, lo perdiamo. Dobbiamo difendere i piccoli maestri e garantire la filiera”.

Un tema caro alla presidente di Assocalzaturifici, Giovanna Ceolini, che ne ha parlato a lungo proprio con Valditara. E anche a Valentino Fenni, presindete dei calzaturieri di Confindustria Fermo che ha ricordato “come il tempo di azione sia fondamentale. Perché la crisi è reale e interventi come la Zes, dal grande potenziale, potrebbero diventare operativi toppo tardi. Non possiamo permetterci chiusure, il sistema sociale del distretto non reggerebbe”.

Micam e Mipel continuano così a camminare insieme. “Siamo punti di riferimento strategici per i rispettivi settori nonostante le incertezze legate al contesto economico-politico attuale e all’anticipo di data” riprendono le presidenti.

C’è senza dubbio da lavorare, all’interno della fiera si discute sul restyling necessario, in particolar modo per ridare vita al padiglione numero 1, quello che una volta rappresentava i brand del lusso, oggi diventato quasi di servizio. Le idee non mancano, il direttore Paolo Borghini, che ha percorso i corridoi con la super modella Ambrosio, le sta condividendo con gli stakeholder, si vedrà se riuscirà a metterle a terra già per febbraio ose si dovrà attendere Micam 102.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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