ANCONA - "L'accordo con tariffe al 15% è sicuramente migliorativo rispetto alle ipotesi iniziali ma questo nuovo assetto pone comunque l'agricoltura nell'incertezza e dovrà essere accompagnato da compensazioni europee per le filiere più penalizzate". Ne è convinta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, nel commentare l'accordo raggiunto ieri tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen. Per le Marche parliamo di un mercato, quello statunitense, che nel 2024 è stato di circa 50 milioni di euro, di cui 11 milioni solo dal settore vitivinicolo. Nel primo trimestre 2025, nonostante i proclami le esportazioni verso gli Usa sono rimaste più o meno invariate rispetto allo scorso anno.
"Dobbiamo aspettare di capire bene i termini dell'accordo e soprattutto di leggere la lista dei prodotti agroalimentari a dazio zero sui quali ci auguriamo che la Commissione Ue lavori per far rientrare, ad esempio, il vino che altrimenti sarebbe pesantemente penalizzato – aggiunge la presidente Gardoni – ma già da ora dobbiamo essere chiari sul fatto che non possono essere ammessi accordi di scambio con prodotti che non rispettano gli stessi standard sanitari, ambientali e sociali imposti alle imprese europee. È fondamentale che l'Unione Europea continui a difendere con fermezza il sistema delle Indicazioni Geografiche, che rappresentano una garanzia di qualità e origine, e un presidio culturale ed economico del nostro cibo".