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"Dalle cose alle persone". Petrini parla per un'ora: non chiedo il voto contro la destra, ma per il bene di Porto Sant'Elpidio

24 Marzo 2023

di Raffaele Vitali

PORTO SANT’ELPIDIO – “Qui ci venivo a vedere tutte le americanate”. Esordisce così Paolo Petrini. Il sorriso è quello delle occasioni speciali e il cineteatro Gigli lo accoglie alla grande. Sala piena per quello che lui definisce ‘il mio lancio’ come candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, fatta di quattro liste.

 “Confesso i miei peccati: ho già fatto il sindaco”. E poi tanto altro: “Chissà se tutto questo è utile. Voglio dare una guida a questa città, una guida che può portare Porto Sant’Elpidio nel futuro. In una fase in cui in troppi si sentono soli di fronte alle incertezze, voglio essere il riferimento”.

Porta esperienza, ma anche capacità di adattarsi ai cambiamenti: “Il Comune ha un compito preciso, quello di stare dentro i processi di cambiamento, sapendo quando assecondarli e quando fermarli. Di certo può stimolare e accompagnare chi potrebbe restare solo” ribaadisce.

Per guardare avanti, bisogna sapere bene da dove si parte. “La prima parola è energia, che per la città è la manifattura. Nelle calzature ci sono state due svolte: la Russia e le griffe che hanno trovato qui il saper fare, la nostra rassicurante solidità e la forza ideativa di cui”. La seconda parola è volontariato, “che nella nostra città è forte e diversificato. Persone che fanno la loro normale vita in fabbrica e in ufficio e poi vivono ore in maniera straordinaria, come supereroi”.

Terza parola è turismo. “L’amministrazione ha fatto un buon lavoro. Si è impegnata peer proteggere la spiaggia e nel corso degli anni tutto migliorerà. Abbiamo sette chilometri di costa, è la nostra forza. Questo sapendo che le concessioni andranno all’asta e che il Comune dovrà rivedere il piano spiaggia. Ma non basta questo, serve accoglienza. Che noi abbiamo diffusa, ma dobbiamo pensare anche a qualcosa di più strutturato”. Il turista va seguito prima, durante e dopo, ricorda a tutti.

Eccole le energie della città. “Siamo come un ciclista pronto che ancora non parte, con le gambe muscolose che devono essere solo liberate. Ci manca la direzione giusta e questo è uno dei doveri di un‘Amministrazione, avvicinare la comunità alla strada giusta da percorrere insieme, per quanto possibile”.

Tante le sfide, da quelle datate, “la Fim”, alle nuove, “il digitale e la tecnologia che deve entrare in ogni ambiente, anche dentro un b&b”. Era inevitabile parlare della Fim, tema su cui ancora una votla Petrini dimostra la sua chiarezza:

“Il vincolo c’è. Nel 2001 mi sono battuto contro la decisione, oggi è inutile discuterlo. Ma serve ragionevolezza tra il mantenimento della storia e il pieno sviluppo di una zona cruciale, che deve integrarsi con l’area che la circonda”. Storia e cultura come base per la comunità, che deve guardare però al futuro. Questo è quello che vede nella nuova biblioteca del Gigli, “il luogo che ci aiuterà a dare una immagine diversa della città anche ai turisti”.

C’è anche la logistica che deve e può crescere. “Il casello ci ha fatto uscire dal cono d‘ombra di Civitanova e Porto San Giorgio. Finalmente si potrebbero concretizzare le bretelle verso Civitanova e verso la Lungotenna. Ma ci sono anche problemi comunali. Penso all’accesso verso il mare a nord e uno a sud, che vanno creati o migliorati. E poi c’è la bicicletta da rilanciare. Qui viene usata per correre e non per spostarsi da casa. Dobbiamo cambiare la cultura, facilitando l’uso della bici”

Esperto sì, ma capace di capire i giovani. Lo ribadisce: “Con piccole azioni gli faremo recuperare fiducia. Cominciamo con l’ascolto e poi proseguiamo con la riqualificazione dei luoghi. Concentrandoci però sulle persone, dopo aver agito sulle cose. Ci servono cittadini che quella città riqualificata poi la vivano, la utilizzino, la sentano davvero loro. Cosa vogliono? I bandi per nuove attività vanno condivisi, non possiamo essere sempre noi a decidere per loro. Le idee possiamo sostenerle, investendo risorse non solo in opere pubbliche, che già hanno milioni di euro pronti sul tavolo”.

Questo vale soprattutto per i quartieri, “che non possono diventare periferie” e vanno rinforzati, anche a livello commerciale. “Investiremo nel ripristino dei negozi di vicinato con sostegni diretti ha chi ha le migliori idee. Dobbiamo combattere i negozi sfitti, usando Imu, Tari e Tosap, dando contributi magari per costruire quei servizi igienici necessari per poter avviare una attività”.

Il suo sogno è di rinforzare quello che c’è, dalla Corva a san Filippo, “anche come presidio di sicurezza sul territorio. Accendiamo le vetrine”. Senza però mai dimenticare gli anziani, “che sono sempre di più e che in città sappiamo seguire al meglio ma su cui dobbiamo ragionare per politiche ancora più efficaci”. Basta con il ‘sopra e sotto il fosso’, con quell’idea che il centro domini. “Anche se è normale, perché qui c’è via Battisti, c’è piazza Garibaldi, il nuovo mercato coperto che sarà un luogo straordinario, c’è insomma una vitalità che però non limita gli altri quartieri. Anzi”.

Ci crede che Porto Sant’Elpidio possa essere competitiva con le città vicine, che possa anche andare oltre. “Coni conti in ordine potremo agire. Il bilancio è sano, ma se riuscissimo a migliorare la capacità di riscossione, libereremmo risorse per sostenere persone e cose”.

Dopo 50 minuti parla di sicurezza, che è una delle parole che piace di più agli avversari, lui la tratta velocemente: “Serviranno più vigili urbani e non solo telecamere, penso anche ai droni che potrebbero essere fondamentali in particolare peer il nostro lungomare. Avendo ridotto il fenomeno della prostituzione, sono certo che i nostri vigili saranno più presenti tra la gente”.

Un flash finale è dedicato ad Ambiente ed energia. “Dopo 30 anni c’è un bando che potrebbe portare a un cambiamento della gestione rifiuti. Avremo una tariffa puntuale che ci renderà competitivi tra di noi. E poi dobbiamo riprenderci la bandiera blu, cosa che non avverrà fin a quando posizioneremo gli scogli. Ma dovremo comunque mettere sotto controllo Tenna e Chienti, partendo dai contratti di fiume. Ed è ora che la regione posizioni una centralina che monitori la qualità dell’area”.

Quattro liste, un leader: ecco il mondo di Paolo Petrini che ritrova i ‘vecchi’ amici come Conoscenti, Giacinti e Pompozzi, ne incontra di nuovi, la segretaria regionale Dem Chantal Bomprezzi, e lascia la sua porta aperta al nuovo, quel civismo di cui, da non tesserato Pd, si sente riferimento.

“Dalle cose alle persone” ribadisce prima di concludere con una critica all’uso del Pnrr che farà discutere in città: “22 milioni di euro per il Polo Urbani, ha senso? Pensate se li spendessimo nella formazione dei giovani, ne manderemmo 400 a Boston a fare i master. Diventeremmo più innovativi della Silicon Valley”. Ma così non sarà e se vincerà, quella scuola la dovrà inaugurare.

“Sono un po’ cambiato, ma ho gli stessi principi e stessi valori, la stessa serietà e determinazione. Stavolta non chiederò il voto per far perdere la destra. Mi interessa far vincere Porto Sant’Elpidio. Il ciclista è pronto a partire, la sua potenza ci farà raggiungere il futuro”.

Applauso, strette di mano e un annuncio: “Il 12 maggio la mia campagna elettorale la chiuderò di nuovo qui, al Gigli. Ma ci vedremo spesso fino ad allora, anche per presentare tutti i miei compagni di viaggio”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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