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Da garage di provincia ad azienda, Linky tra finanziamenti e nuovi prodotti: skateboard, monopattini e bici elettriche

16 Luglio 2021

di Raffaele Vitali

MONTE VIDON CORRADO – Linky Innovation cresce e si dà un obiettivo chiaro: “Diventare un player nel campo della mobilità sostenibile”. Da due ragazzi partiti dal garage con lo skateboard elettrico richiudibile a una vera società, una start up innovativa, con dipendenti, finanziatori e un business plan che dà visione.

Ecco il nuovo mondo di Cristiano Nardi e Paolo Pipponzi, che prima si è ampliato con l’arrivo di Fabrizio Lunazzi, il manager che porta know how e fa da tramite con Fondazione Marche, la realtà che ha deciso di investire su Linky Innovation. Poi sono arrivate le donne, che portano competenze, energia e sorrisi. La prima è una ventenne appena diplomata, entrata con il classico tirocinio e ora sotto contratto. “Dai flussi di cassa alla fatturazione con libertà di spaziare sui social. Quello che ho imparato all’Itet lo sto usando, in questa azienda in pochi mesi sono cresciuta tantissimo. Questa azienda – racconta Nikoleta Ristani – è uno stimolo continuo”.

E ha ragione, perché muoversi tra fondi, business angel, mercati internazionali, commercialisti e legali non è comune. “Ma del resto – ribadisce prima che Cristiano Nardi concluda la sua call nell’altro ufficio - il ragioniere è cambiato: studi di mercato, concorrenza e analisi del prodotto sono la base”.

Per Linky una nuova sede, in uno dei palazzi di vetro di Monte Vidon Corrado. Anche questa è innovazione, rigenerare il quartier generale di una ex fabbrica di cappelli. Da lì partono i prodotti direzione Stati Uniti e Giappone per lo storico Linky, Italia per la nuova e-bike Ezy, nata in due versioni, una è richiudibile (Ezy Fold), che di per sé sembra piccola ma è comoda anche per chi è alto 1,90. Una city bike che pesa 17 chili, ha un design innovativo ed elegante e un’ottima pedalata assistita oltre alla batteria nel sedile, il che significa poterla staccare e portare in ufficio o a casa per la ricarica senza problemi.

LA CRESCITA DELL’AZIENDA

“Un anno fa, erano i primi di agosto, Fondazione Marche ha deciso di investire su Linky Innovation e un’altra start up. Due realtà considerate interessanti da accelerare. Sono entrati nel capitale sociale con un'operazione senza scopo di lucro, ma finalizzata a farci crescere. Perché per loro la nostra crescita equivale a uno sviluppo del territorio. E infatti dopo poco abbiamo ampliato i prodotti e allargato la squadra” spiega Cristiano Nardi.

Grazie alle risorse, Linky Innovation si è strutturata e ha inserito nuove figure, come Nikoleta e Silvia Pipponzi che si occupa del marketing e dello sviluppo social dell’azienda, tassello fondamentale per chi fa del design e dell’originalità la sua strada. Fondazione Marche non è arrivata per caso. I due giovani partiti dal garage di Pine di Falerone già nel 2016 si affermarono vincendo il premio e-capital. È stato il là che ha portato allo sviluppo del prodotto, al brevetto internazionale e alla commercializzazione dello skateboard. “Abbiamo dimostrato che il prodotto funzionava”. Ora, con il mercato sempre più educato, le nuove sfide per diventare un player della mobilità elettrica.

La Fondazione non ha solo portato risorse, “ci ha dato dei plus come la connessione con realtà della zona e un nuovo progetto, un monopattino da lanciare nel 2022. Anche questo made in Italy insieme alla Hp Composites di Ascoli Piceno. Un monopattino di alta fascia che realizzeremo con l’azienda leader del mercato del carbonio. Noi li supportiamo sulla parte elettronica, ricerca di mercato e portabilità, loro mettono la tecnologia della produzione. Insieme per un mezzo affidabile e leggero da mostrare al mondo entro il 2022” chiosa Nardi.

NON SOLO SKATE

“All’inizio, contando solo sulle nostre forze – prosegue Nardi - non era possibile dare vita a nuovi progetti oltre allo skateboard elettrico. Ma intanto siamo entrati nel mercato di Singapore, in California e in Giappone. Oggi, sapendo che la mobilità elettrica si suddivide in monopattini, biciclette e skateboard ampliamo l’offerta”.

L’azienda è in piena fase ricerca e sviluppo. “Abbiamo vinto il bando brevetti plus di Invitalia a maggio. E così abbiamo ottenuto il finanziamento per il nuovo Linky 2.0 in cui implementeremo tutte le parti elettroniche, inserendo un doppio motore che aumenta la guidabilità. Ma soprattutto questo ci permetterà di realizzare un mezzo completamente made in Italy. Anzi, made in Marche”. È pronto dal punto di vista tecnico, con una maggiore autonomia, frenate più sicure e ancora più leggerezza. “Nel mentre, stiamo selezionando i fornitori, tutti marchigiani dalla parte elettronica allo stampaggio e assemblaggio della parte meccanica. Puntiamo a essere sul mercato per Natale, di certo sarà il prodotto della primavera 2022”.

Ma non solo, perché all’azienda serviva un prodotto pronto, oggi. “E così, ecco Ezy, la nostra bici elettrica che ci permette di ampliare la fascia di mercato”. Un mezzo che è in vendita da un mese e già ha conquistato il mercato del nord Italia, che è tra i primi in Europa. “Sono nati un e-commerce e uno sviluppo interno. Noi assembliamo i pezzi qui in sede e facciamo il controllo qualità prima della vendita che gestiamo direttamente”.

La bici piace anche nelle Marche. “Stiamo cercando anche partner a livello europeo in modo da garantire assistenza in loco. E stiamo lavorando sulla realtà aumentata finalizzata all’esperienza d’acquisto”.

Il garage è stato il punto di partenza, il luogo dell’idea e del primo progetto di sviluppo. Poi sono arrivati i finanziatori e il trasferimento a Milano. Infine il ritorno a casa di Linky Innovation, in quel lembo di terra segnato dalla manifattura e capace di rialzarsi anche dopo il sisma: c’erano una volta Cristiano e Paolo, ci sono oggi due imprenditori e una società.

@raffaelevitali

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