FERMO – Cosa fare per ridare dignità alla Provincia come istituzione? Le soluzioni sono simli per i seni candidati alla presidenza della regione Marche: ripristino delle elezioni; dotare le province di una giunta; nuove attribuzioni; rafforzamento di alcune funzioni.
L’Upi Marche, l’unione province, ha chiamato e hanno risposto: Francesco Acquaroli, presidente uscente e candidato del centrodestra, Matteo Ricci, eurodeputato del Pd e candidato del centrosinistra, Claudio Bolletta per Democrazia sovrana e popolare (Dsp), Lidia Mangani per il Partito comunista italiana (Pci) e Beatrice Marinelli per il movimento Evoluzione della rivoluzione. Mancava Francesco Gerardi, Forza del popolo.
Che la riforma Dl Rio abbia lasciato un ente zoppo è evidente a tutti. “Come Upi siamo consapevoli che serve un percorso legislativo generale che non interessi solo la riforma delle Province ma tutti gli enti territoriali. Vogliamo – ha spiegato il presidente dell’Upi Nazionale, Pasquale Gandolfi – iniziare un dialogo sulle funzioni da delegare agli Enti Provinciali che comprenda anche il tema delle risorse e del personale dipendente. Riteniamo di dover riprendere in mano la nostra funzione amministrativa, lasciando svolgere alla Regione il suo ruolo di organo legislativo. Abbiamo dimostrato di saper essere un ente amministrativo efficiente, gestendo i fondi Pnrr relativi all’edilizia scolastica superiore ad esempio e, inoltre, spendendo le risorse assegnate sulla viabilità provinciale. In questo quadro e nello svolgimento dei loro compiti le Province sono un elemento fondamentale di sviluppo del territorio, in particolare per la valorizzazione delle aree interne”.
Il dibattito, sette minuti a disposizione per ciascuno, è riassunto in un “mi sembra ci sia una condivisione sul fatto che le province devono tornare a essere protagoniste” di Gandolfi che ha ottenuto l’apertura di ogni candidato a impegnare la Regione nella riforma necessaria.
Parlando della riforma, Acquaroli è duro: “Era l'epoca delle riforme fatte con i tweet. Le province possono dare un contributo importante come ambiti di aree vaste, secondo una logica che deve essere riportata a un'architettura istituzionale condivisa. Ma il tema va affrontato a livello nazionale per evitare fughe in avanti e ulteriori incertezze e disservizi".
Ricci, invece, è necessario “un nuovo patto istituzionale. Penso che le province possano tornare a essere lo strumento per ricucire le aree interne - ha affermato - per questo ho proposto che siano le province a gestire le risorse che vogliamo dare su asili nido, trasporti e incentivi per le botteghe. Per aiutare le Province c'è bisogno di un patto per il riassetto istituzionale, che permetta una riorganizzazione capace di garantire nuove funzioni e le risorse necessarie per rispondere alle esigenze dei comuni e dei territori”.
Per Bolletta bisogna ampliare le competenze e le funzioni delle province evitando tuttavia doppioni”. Per Mangani “dobbiamo ripristinare l'elezione del presidente e del consiglio”. Mentre per Marinelli “nelle province va rafforzata il ruolo di stazione unica appaltante”. La chiosa è di Gandolfo: “Quello che è certo è che oggi è iniziato un percorso di dialogo con il livello regionale e che tutti i candidati hanno fatto emergere la volontà di essere propositivi accanto alle Province”.
All’incontro hanno preso parte il presidente dell’Upi Marche Giuseppe Paolini, la direttrice regionale Valeria Ciattaglia, i presidenti Daniele Carnevali di Ancona, Sergio Loggi di Ascoli Piceno, Michele Ortenzi di Fermo e Sandro Parcaroli di Macerata.