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Cuore gialloblù: la Fermana agguanta il pari al 94esimo. Bunino lotta, Gkertsos segna

11 Settembre 2022

FERMO – Giusto così. Una bella partita non poteva che chiudersi con due emozioni nel giro di pochi minuti. Quando al 91’ il pallone finisce sulla testa di Portanova che toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali del Recchioni, la beffa sembra compiuta.

Mai vantaggio, e vittoria, sarebbe stata più immeritata. Perché ai gialloblù andava pure stretto lo 0-0. Protti consola in un secondo i suoi e li convince che è possibile riacciuffare il match, perché cinque minuti di recupero sono tantissimi. E così, al 49’ il piatto di Gkertsos è il giusto premio. Palla in rete, curva che esplode coni suoi mille spettatori e Protti che si trasforma in capo ultras in panchina.

LA PARTITA

Alle 14.30 in punto l’arbitro fischia l’inizio del match il Recchioni è carico, i tifosi riempiono la tribuna laterale. Tornano a suonare i tamburi, sventolano le bandiere, nessun striscione polemico a sostegno dei ‘tifosi’ colpiti dal Daspo, che vengono però ricordati con un coro.

Protti parte con il 4-3-3, sperando in un sussulto Fischnaller, ma il primo a sporcarsi i guanti è il debuttante Nardi, che sembra piccolo in mezzo ai pali ma si muove come un gatto. Passano cinque minuti ed ecco la voce di Protti: “’Bunino, non deve giocare lui il pallone’. Della serie, corri e pressa capitan Signorini, altrimenti il vantaggio a centrocampo per il Gubbio diventa importante.

Bunino lotta, fa a sportellate, si prende i richiami di Protti, ma poi è anche quello che dopo pochi minuti vede la porta e dopo un’azione personale sfiora il palo. Un buon inizio per i canarini, anzi gialloblù, sotto le nuove e luccicanti divise. Romeo è osservato speciale, come prende palla trova uno dei pesanti difensori del Gubbio ad accoglierlo.

Al 21’ Carosso arriva in ritardo e stende Arena, bastavano dieci centimetri più in la ed era rigore.  L’arbitro, che per venti minuti dirige all’inglese, non ha dubbi, solo punizione che lo stesso Carosso poi rende innocua immolandosi sul tiro del Gubbio. Per ora non pervenuto Fischnaller, mentre di Giandonato si sentono più le parole che i calci al pallone. Ma è anche quello che con furbizia guadagna falli e pure qualche rimessa laterale.  

Il miracolo lo fa purtroppo Signorini al 34’ quando salva di testa un gol già fatto di Bunino. L’attaccante era stato lesto ad approfittare di un errore del portiere Di Gennaro che in tuffo esce dall’area e deve lasciare la palla. Il bomber gialloblù recupera il pallone, dribbla un difensore, si accentra e calcia a mezza altezza. Sembra fatta, ma Signorino ci mette la testa e devia in angolo.

Il Gubbio capisce che c’è poco da scherzare. Gli umbri quando ripartono con Arena fanno male, del resto Carosso è ammonito e non si può permettere la pressione necessaria. Ma alal fine chi tira in porta davvero sono gli uomini di Protti.

LA RIPRESA

La ripresa si apre con un doppio cambio. In realtà attende cinque minuti Protti, po si accorge che Arena quando si trova di fronte Carosso, ma vale anche per De Pascalis, fa quello che vuole. Pesano i cartellini gialli del primo tempo sui due difensori. E siccome la Fermana non si può permettere di ridurre la pressione sui funamboli umbri, ecco il cambio: dentro Eleuteri e Spedalieri.

I gialloblù riconquistano così metri in campo e la prima vera giocata di Fischnaller lancia Buonino verso il gol. Il Gubbio preferisce stenderlo al limite. È di nuovo la conferma per gli ospiti che c’è poco da scherzare. Ha il passo un po’ più lento la Ferman, si vede che la gamba non è quella del primo tempo, ma c’è grande ordine e in questo Giandonato è maestro, perché passeggiando sa rallentare quando necessario, lasciando a Graziano e Scorza il sudore.

Che si fa freddo quando al 22’ Arena tira a colpo sicuro dopo un grande dribbling di Spina. È il momento in cui si capisce perché Nardi piace tanti ai tifosi: alza le manone e ferma la violenta conclusione salvando il risultato da un immeritato vantaggio ospite.

Al 30’ Protti si gioca tutto per frenare la verve ugubina. Fuori i perni della squadra, Giandonato e Graziano, cambia la fascia a Eleuteri, che passa a destra, e inserisce Parodi e Misuraca schierando osì i canarini in un 3-5-2 che tende alla copertura.

Qualche contatto di troppo in campo, il metro dell’arbitro non cambia, ma i cartellini gialli alla fine sono troppi come le occasioni sprecate, soprattutto dai gialloblù. I due gol finali sono un premio a chi c’era.

Finisce così, con un lungo meritato applauso per una squadra che non appena avrà i 90 minuti nelle gambe, a cominciare dall’ottimo Bunino, farà male a tanti.

Raffaele Vitali

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