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Crescono i poveri, molti sconosciuti, il Comune non può bastare. Pasquali: "L'aiuto nasca in ogni palazzo: economia civile"

8 Aprile 2020

PORTO SANT’ELPIDIO – Annalinda Pasquali, capogruppo Dem a Porto Sant’Elpidio, non ama fermarsi alla soluzione più semplice. E così, ancora di più oggi, “bisogna guardare al presente, cercando di trarre il meglio per il futuro”. L’occasione per riflettere è arrivata dal consiglio comunale ‘virtuale’ in cui si parlava di Bilancio e di azioni da mettere in atto per rispondere all’emergenza Coronavirus.

“Mi aspettavo tante proposte, perché era un consiglio utile per partire con soluzioni rapide grazie alle variazioni al Bilancio che invece era stato preparato tra dicembre e gennaio”. Praticamente in un’altra era. “E invece, discussioni solo sul metodo quantitativo. Tot soldi da distribuire e a chi. Ma questo va bene nel contingente. Purtroppo abbiamo molte famiglie che hanno pudore a rivolgersi ai servizi sociali o alle associazioni di volontariato. Altre non sanno che ci sono le opportunità, che ci sono realtà di supporto dal Samaritano alle Vincenziane”.

NUOVI POVERI

Le risposte immediate ci sono state, con ristori alle famiglie, quelle che la Pasquali definisce approccio quantitativo. Ma ora serve di più, perché questa emergenza è diversa. “In questo bilancio abbiamo deciso di spostare le entrate Tari, Tosap e Imu, avremo un milione di euro in meno che poi non potremo mettere nel campo della povertà. E penso ai nuovi poveri, come chi lavorava in Cina e da sei mesi è senza stipendio e deve pagare affitto. Paliamo di persone andate in affanno in anticipo. Solo che non potremo arrivare ovunque. Se risolvo per due mesi l’affitto a una famiglia, poi non ho la certezza come Comune di poter garantire il futuro. Quello che dobbiamo evitare oggi è evitare di essere efficaci nell’immediato rischiando di creare dipendenze non gestibili nel futuro”.

ECONOMIA CIVILE

E allora? “Ragionando con i servizi sociali, ma guardando anche all’economia civile. L’Amministrazione deve offrire opportunità e risolvere problemi, ma anche saper coinvolgere il sistema che lo circonda”. Un esempio arriva dal mondo della scuola: se ho uno studente è senza wifi, si chiede ai cittadini di fare agganciare gli studenti che abitano vicino al collegamento per fruire delle lezioni. “Questo è un cambio di prospettiva, è un legame sociale che si crea”.

E questo va fatto anche a livello collettivo: “Come arrivi al cambio mentale? Rispondendo all’oggi, ma pensando al futuro con idealità, che significa ricostruire una comunità che è fatta di valori oltre che di bisogni. Pensiamo a un palazzo dove c’è una famiglia con bisogni evidenti: prendiamo un esempio uno scatolone, posizioniamolo in fondo alle scale dove mettere prodotti arrivando a garantire la spesa alla famiglia in difficoltà”.

IDEALITA'

Questo resta dopo il Consiglio comunale secondo la Pasquali. Da un lato le parole sui soldi, sulle azioni immediate, sul desiderio della minoranza e non solo di partecipare ai tavoli solo per poter dire come usare al meglio le risorse, “ma questo lo sanno fare bene i dirigenti”, dall’altro la prospettiva “la ricerca di una idealità che dia nuove prospettive da raggiungere ampliano le reti già in campo”.

r.vit.

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