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Covid, Saltamartini punta sulla pillola: "Ma la priorità è il vaccino". Due vittime nel Fermano. "Il 75% dei vaccinati è immune"

9 Novembre 2021

FERMO – Bisogna fare attenzione perché sono in aumento i ricoveri in terapia intensiva in Italia. In particolare, Friuli Venezia Giulia e Marche superano la soglia d'allerta del 10%, con l'11% dei posti occupati, stando al monitoraggio dell'Agenas all'8 novembre, mentre la media italiana è del 5%. A questo si aggiungono i dati giornalieri, l'incidenza su 100mila abitanti sale da 66,27 a 72,66, con tre nuove vittime. Di queste, due sono fermane: una 89enne di Servigliano e una 91enne di Porto San Giorgio, entrambi ospitati agli Anni Azzurri di Campofilone. Fermo fa registrare anche 20 nuovi postivi.

Questi dati, però, non preoccupano l’assessore regionale Filippo Saltamartini: “Nelle Marche la situazione è sotto controllo nonostante i dati che portano le Marche a ridosso del 10% (è l’11%) di saturazione delle Terapie intensiva e che non tengono conto della possibilità di aumentare i posti letto di circa 25 unità”.

Quello dei potenziali posti aggiuntivi è l’arma dell’assessore: “In questo momento sono dedicati alla cura di altre patologie ma che nell'evenienza siamo in grado di metterli in campo e che servono anche ad abbassare l'indice. Attualmente – spiega - ci sono 23 persone ricoverate in terapia intensiva di cui sei vaccinate con doppia dose ma che hanno diverse patologie pregresse piuttosto acute”.

In totale ora sono 212 i posti attivi di Intensiva. “Non c’è il problema di cambiare colore non c'è perché i parametri ministeriali prevedono il superamento del 10% delle Intensive e il 15% in area medica e lì viaggiamo molto al di sotto. Quindi in questo momento la situazione è sotto controllo”.

Parlando dei vaccini, Saltamartini snocciola altri dati: l’87,7% dei cittadini ha avuto la prima dose, il 79,1% ha completato il ciclo, mentre sono 51mila le terze dosi inoculate. Saltamartini, a margine del consiglio regionale, riserva poi un passaggio alla pillola anti- Covid, suo nuovo obiettivo: “La Germania ne ha ordinate 500mila dosi, ieri abbiamo sollecitato l'Aifa ad attivarla e siamo pronti ad acquistarla al più presto per garantire terapie efficaci alle patologie Covid. Ma – sottolinea alla fine per fortuna - la pillola anti-Covid non può sostituire la vaccinazione”.

A livello nazionale preoccupano “i 7 milioni di non vaccinati, ma gli altri – spiega Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe - stanno facendo scudo. Molto dipenderà dalla velocità delle terze dosi. Bisognerebbe richiamare ogni settimana 8-900mila persone, 12 milioni di over 60 entro fine anno, ma in realtà ne facciamo 565mila a settimana. Occorre accelerare per evitare il ritorno del virus, tenendo aperti i centri vaccinali e chiamando attivamente le persone. Sappiamo comunque che il 75% dei vaccinati resta immune al contagio”. E sul vaccino agli under 12 “dopo l'autorizzazione dell'Ema servirà una campagna rassicurante contro la disinformazione crescente”.

Raffaele Vitali

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