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Coronavirus, si fermano i dentisti. Strappa: "Nessuno si senta abbandonato: cellulari accesi. Insieme ce la faremo"

13 Marzo 2020

Il presidente degli odontoiatri di Fermo: non andate dagli abusivi, per le emergenze ci siamo.

FERMO - Non è facile fermarsi, anche per chi è abituato a lavorare di fronte a ogni forma infettivologa. È il caso degli odontoiatri, i dentisti, guidati nel Fermano dal dottor Costantino Strappa. Il medico ha inviato una comunicazione ufficiale a tutti gli odontoiatri ed è semplice: “È arrivato il momento di fermarci, sapendo però che in caso di necessità, di fronte a delle urgenze dobbiamo intervenire per limitare al massimo gli spostamenti limitandoli agli indispensabili e per evitare che altre persone possano magari andare a intasare il Pronto soccorso dell’ospedale Murri”.

Tutela, attenzione, ma anche senso di responsabilità. per questo gli studi si chiudono, ma i cellulari restano accesi, “per poter effettuare un triage a distanza”, e le porte sono pronte a riaprirsi, nella massima sicurezza, in caso di vero bisogno. La comunicazione racchiude le indicazioni, le linee di comportamento decise a livello di Commissione Odontoiatrica: “Per contenere l’epidemia da Covid-19 e per questo sono necessari la massima coesione e senso di responsabilità. Limitare i movimenti e i contatti interpersonali sono l’unico mezzo a disposizione per limitare l’epidemia”. Tutto questo con un messaggio molto chiaro per i pazienti: “Nessuno è abbandonato a se stesso”.

Del resto i dentisti già da giorni si erano organizzati seguendo protocolli ferrei che prevedevano di distanziare gli appuntamenti, gestendo un numero ridotto di pazienti, riorganizzando le sale d’attesa con le poltroncine posizionate a più di un metro di distanza una dall'altra, mettendo a disposizione dei pazienti  disinfettanti per le mani. “Da sempre i nostri studi sono organizzati con tutti i dispositivi idonei al controllo delle infezioni crociate e procedure di disinfezione e sterilizzazione ad alto livello. Tutti gli studi odontoiatrici sono dotati di autoclavi di tipo B che garantiscono la sterilità assoluta, requisito sine qua non per ottenere l'autorizzazione all'esercizio”.

Sicurezza che non si troverebbe in altri luoghi. Il presidente è ancora più chiaro: “Ancora di più in questo momento è importante accertarsi che gli operatori siano professionisti abilitati, iscritti all'Albo degli Odontoiatri: sappiamo tutti infatti come sia diffuso nel nostro territorio il fenomeno dell'abusivismo. Fare questo controllo è semplicissimo: basta telefonare al nostro Ordine dei Medici per avere tutte le informazioni del caso”.

Non è una scelta facile, oltre che per il lato medico per quello economico: “Il danno economico di questa situazione sarà molto pesante. Gli studi medici hanno dipendenti che necessitano di certezze. Al momento, chi aveva a disposizione ferie arretrate è stato invitato a consumarle. Ma non è questa la soluzione, serve la cassa integrazione, sapendo di poter contare anche sulla Fondazione Enpam, la nostra cassa previdenziale, che ha annunciato interventi specifici”.

Sarà difficile, magari lunga e infatti non c’è una data di ripartenza, ma Strappa chiude con la positività che lo contraddistingue: “Tutti insieme ce la faremo. Serve solidarietà, tutte le persone debbono capire la difficoltà del momento e attuare l’unica strada possibile: #iostoacasa. Pensiamo che tutta la comunità scientifica mondiale è impegnata nella ricerca del vaccino e di terapie specifiche per fermare la pandemia: questo deve dare a tutti  fiducia e se avete bisogno, chiamateci, i telefoni sono e resteranno accesi”.

Raffaele Vitali

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