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Coronavirus, posti letto e trasferimenti: ecco come cambiamo Murri e Inrca. "Giornata da 9 morti: bisogna stare a casa"

13 Marzo 2020

di Raffaele Vitali

FERMO – Due livelli restano a fine giornata: il primo è quello sanitario, il secondo è quello organizzativo. In mezzo, in realtà, ci sono i controlli in strada che proseguono senza sosta da parte delle forze dell’ordine, con i sindaci che chiudono parchi e cimiteri, per cercare di far capire alle persone che bisogna stare a casa. Anche perché il Coronavirus si rafforza e solo oggi ha causato nove morti nelle Marche, tra cui un elpidiense di 71 anni. "Bisogna stare a casa, unica soluzione per non sovraccaricare il sistema sanitario" ribadiscono dalla Regione.

I due piani si intrecciano con forza. I casi postivi aumentano, come i tamponi. A Fermo da giovedì, giorno in cui sono iniziati i tamponi internamente, ne sono stati fatti 74 e la metà è risultata positiva, tra questi diversi pazienti e personale medico del reparto di Medicina. “Non è tollerabile che a seguito della positività di un paziente ricoverato da giorni, un infermiere e un medico (anche un primario in isolamento domiciliare, ndr) sono risultati contagiati.  Alcuni OSS ed Infermieri, venuti a contatto per servizio con il malato, pur mostrando febbre, non sono stati sottoposti a tampone” ribadisce Giuseppe Donati, segretario Cisl Fp, chiedendo che tutti gli operatori siano dotati di dispositivi di protezione.

Anche perché i positivi sono destinati a crescere, la diffusione è in crescita, visto che nella giornata di oggi sono stati effettuati numerosi tamponi, ma i risultati si conosceranno solo nelle prossime ore. Il problema di Medicina ha causato una riorganizzazione interna, in quanto una ventina di posti ora restano ‘sporchi’, nel senso che sono entrati in contatto con il Covid-19, così come una piccola ala di cardiologia che è stata però già bonificata.

Siccome il primo obiettivo è mantenere pulito il Murri, isolando al meglio i reparti, ci saranno degli spostamenti, ma solo se in sicurezza. Il Murri resta un ospedale misto, nessuna intenzione di farlo diventare un nosocomio solo Covid. Proseguono tutti i servizi, da Oncologia a Gastroenterologia passando per Pediatria e Pronto Soccorso.

C’è però bisogno di spazi: messi in sicurezza gli altri 20 posti di Medicina, la geriatria dell’Inrca e la Medicina di Amandola, a breve entreranno a regime sei nuovi posti di terapia intensiva negli spazi del vecchio pronto soccorso. E se proprio la situazione dovesse peggiorare nelle prossime settimane, resta la possibilità di trasformare cardiologia in un’area semi intensiva.

Nel mentre si lavora sull’Inrca di Fermo, dopo l’accordo raggiunto a livello regionale. Il presidio verrà nel giro di 48 ore svuotato dei suoi pazienti, in modo da liberare 40 posti letto che, come spiegato ieri, sono destinati ai post critici positivi. Oggi sono stati valutati i vari pazienti per decidere la miglior destinazione: qualcuno sarà trasferito a Villa Verde, qualcuno in residenze protette e chi può a casa. Lunedì mattina è prevista la riunione con il personale per pianificare il lavoro, visto che per mercoledì sono attesi i pazienti, come da piano regionale.

Resta a fine giornata la notizia positiva. Il paziente uno delle Marche, ricoverato al Murri, è uscito da terapia intensiva. Un segnale importante, visto che aveva passato in queste settimane momenti molto difficili.

@raffaelevitali

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