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Coronavirus, Cina isolata. Falso allarme a Macerata. "Nessun segnale sospetto"

24 Gennaio 2020

MACERATA – “Casi sospetti a Macerata? Assolutamente no, nulla ci fa parlare di ‘sospetto’”. L’Asur regionale interviene e chiude sul nascere la fobia da Cina che stava colpendo un pezzo di regione. Il Servizio Sanitario Regionale è pronto ad affrontare la eventuale presenza di casi sospetti di infezione da nuovo Coronavirus. Come di consueto, quando deve essere pianificata la risposta di sistema a tematiche di sanità pubblica di interesse regionale, è stato allertato il Gores, Gruppo Operativo Regionale Emergenze Sanitarie, con la finalità di approfondire la situazione, valutare le procedure e dare indicazioni e raccomandazioni per organizzare al meglio la eventuale risposta del servizio sanitario regionale. 

A Macerata sono state studiate le condizioni di salute di due persone recentemente rientrate dalla Cina che hanno manifestato sintomi respiratori meritevoli di approfondimento. Al momento nessuno di questi rientra nella definizione di «caso sospetto» secondo le indicazioni che il Ministero della Salute ha emanato mercoledì. "Le strutture sanitarie del nostro Paese - chiarisce la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica - sono già in grado di identificare i casi di infezione da nuovo coronavirus, grazie alla rapida attivazione della rete di sorveglianza costituita dai laboratori di riferimento regionali coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità e già operativa sul fronte della sorveglianza dei virus influenzali: questo consente, nonostante l'attuale carenza di informazioni circa le modalità di trasmissione e le manifestazioni cliniche del nuovo coronavirus, di attuare i principi cardine di prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili, ovvero la rapida identificazione dei casi e l'applicazione delle precauzioni standard e aggiuntive per limitare la diffusione dell'agente patogeno".

Intanto in Cina, milioni di persone isolate, stop al turismo, blocchi dei trasporti pubblici per un Paese che sta rispondendo con misure senza precedenti all'emergenza coronavirus. Sui social network in mandarino si sono moltiplicati anche i commenti su «una situazione irreale, quasi da fine del mondo», in risposta a una quarantena di scala biblica, mai tentata prima nella storia. Le autorità cinesi hanno infatti esteso a 13 città il blocco dei trasporti pubblici, tra Xianning, Xiaogan, Enshi e Zhijiang, ampliando il cordone sanitario a 41 milioni di abitanti. 

Il virus invece è arrivato in Europa con due casi confermati in Francia: uno a Bordeaux e l'altro a Parigi, i primi nel continente.

@raffaelevitali

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