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Coronavirus, casi raddoppiati nelle Marche. Ceriscioli ha deciso: "Scuole chiuse in tutta la Regione fino all'8 marzo "

3 Marzo 2020

FERMO – Si richiude tutto. Il presidente Luca Ceriscioli ha prima chiamato il Ministro, poi ha atteso e infine ha firmato una nuova ordinanza: chiuse le scuole in tutta la regione fino all’8 marzo. Oltre ovviamente al blocco delle attività pubbliche, dallo sport alle manifestazioni culturali, e alla chiusura di biblioteche e musei. " Adottiamo le misure necessarie a contenere la diffusione del contagio, a partire dalla mezzanotte del 4 marzo fino alle ore 24 dell'8 marzo, su tutto il territorio regionale. Quindi in questo periodo in tutte le Marche sono sospese le attività didattiche e le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura"

Non c’è decreto dei ministri che tenga, il presidente tira dritto riprendendo il controllo del presente. “È stato impressionante vedere questa mattina il raddoppio dei casi positivi al coronavirus, 26 in un giorno solo, che fanno salire a 61 il numero totale (2260 in Italia) aggiornato a questa mattina, con 12 pazienti ricoverati in terapia intensiva e sono ben 465 quelle in isolamento domiciliare (tra cui la famiglia del sindaco di Montegranaro Ediana Mancini, ndr)” spiega il presidente che poi torna matematico: "So cosa succede quando un numero si raddoppia: diventa grande presto presto”. A questo si aggiunge la seconda vittima marchigiana, un 60enne pesarese, che porta a 79 il totale italiano (nella giornata di oggi sono state 27 le vittime, ndr).

Ha atteso il confronto con il Governo e quello del Gores regionale con l'Istituto superiore di sanità, poi la nuova ordinanza che mai come oggi ha trovato il plauso dei sindaci, impegnati a gestire famiglie preoccupate. Che devono pensare all’ottimo sistema sanitario che hanno a disposizione, tanto che una virologa degli Ospedali riuniti di Ancona ha isolato il virus, a riprova della capacità scientifica della struttura dorica.

Il sistema è sotto stress, ma si muove compatto. “Tra chi è in quarantena o è positivi asintomatico abbiamo medici, infermieri, operatori sanitari- dice Ceriscioli-. L'intero sistema sanitario ospedaliero e territoriale sta operando e in alcuni casi entra in contatto con il virus. Noi immaginiamo di giorno in giorno il passo successivo. Ad oggi le tre strutture sanitarie individuate, Marche Nord, Torrette e Fermo (che conta tre pazienti tra terapia intensiva e il reparto di malattie infettive, ndr), hanno una capacità superiore al bisogno in termini di risposta ma non dobbiamo fermarci qui perché se domani ci fosse qualcosa di analogo a quanto accaduto ieri le risorse sarebbero presto saturate. In allerta la parte restante del sistema sanitario con scelte che prevedono disagi come ad esempio lo spostamento di pazienti da una struttura all'altra per creare aree dedicate".

Dall’Istituto superiore della sanità, dopo l’ennesimo report, un messaggio chiaro: “Non sottovalutare e portare avanti accorgimenti e stili di vita che portano a interrompere le vie di trasmissione classiche”.

Raffaele Vitali

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