FERMO – “Chiediamo alla Prefettura, alle istituzioni locali e alle forze dell’ordine di sederci attorno a un tavolo e affrontare seriamente il problema: non è possibile che chi guida un autobus o controlla un biglietto debba sempre rischiare di essere colpito con violenza da utenti delinquenti”.
Mai come questa volta uniti i rappresentanti sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl e Usb della Steat. Il loro è un appello al sistema che ruota attorno al lavoro di chi garantisce il trasporto pubblico nella provincia di Fermo.
“L’ultimo episodio, quello del 13 agosto, è emblematico. La semplice richiesta di mostrare il biglietto che si trasforma in una brutale aggressione” proseguono i sindacalisti. Inutile avere conti in ordine e promettere premi produzione se poi il primo requisito che manca è la sicurezza.
Quel giorno sulla Fermo-Porto San Giorgio, il minorenne una volta richiamato è sceso dall’autobus e così ha fatto il controllore, ma mentre proseguiva il suo lavoro, è stato avvicinato proprio dal minore e colpito più volte in faccia con idei pugni. “Poi, mentre si rialzava, è stato anche sbattuto contro l’autobus. Risultato – raccontano le Rsu – 30 giorni di prognosi per ferite gravi. E non parliamo di come si senta dopo quanto accaduto”.
Una ferma condanna da parte dei colleghi, ma non basta. “Non bisogna minimizzare, lo diciamo anche al presidente della Steat Remigio Ceroni, perché qui siamo di fronte a una situazione preoccupante”.
È lo storico a parlare per autisti e controllori: “Questo episodio è solo uno dei tanti e purtroppo non sarà l’ultimo se non si interviene in modo deciso per garantire la sicurezza e l’incolumità del personale che lavora. Se non avremo da azienda e istituzioni delle risposte concrete, come sindacati siamo pronti a usare tutti gli strumenti di lotta a loro disposizione per far sentire la loro voce e tutelare lavoratori e lavoratrici”.
@raffaelevitali
