FERMO – Si ferma ad ammirare Villa Vitali, da poco ristrutturata con fondi Pnrr, prima di parlare. A Fermo Giuseppe Conte è arrivato dopo una sosta a Moresco. Una passeggiata sotto gli alberi, un saluto ai tanti simpatizzanti e poi via, di nuovo, verso Ascoli piceno.
Parla di tutto, affiancato dai candidati fermani Fortuna ed Emili, dalla sanità a Israele, è un fiume in piena. Ma un punto è fermo: “Stiamo con Matteo Ricci, senza se e senza ma. Da giurista dico che un avviso di garanzia è appunto a garanzia di un indagato. Al Governo ci sono situazioni molto serie, penso al Ministro del Turismo, al Ministro della Giustizia che ha rimandato in Libia un torturatore. Durante il mio Governo un sottosegretario della Lega aveva una situazione molto diversa e gli ho chiesto un passo indietro. Dunque è evidente che le situazioni devono essere valutate bene, per poter prendere una decisione”.
E su Ricci ha riflettuto a lungo prima di arrivare nelle Marche a sostenerlo. “Questa regione ha bisogno di un cambio di passo. Penso alla sanità, ho incontrato decine di persone che mi hanno raccontato di situazioni assurde, di chilometri da fare per trovare posto in pronto soccorso, di liste d'attesa e di marchigiani che rinunciano a curarsi. È tempo di invertire la rotta, i fondi Pnrr per la ripresa sanitaria sono spesi per il 20 per cento, bisogna sapersi muovere”.
Ma non basta: “C'è tanto da fare per le infrastrutture anche viarie - ha proseguito - e tantissimi altri progetti nel segno sempre della giustizia sociale, perché una comunità non può andare avanti se si presta ossequio e omaggio e si fanno sempre gli interessi dei soliti noti, gruppi imprenditoriali amici, gruppi di potere e banche. Dobbiamo pensare - ha concluso il leader M5s - a tutti i cittadini".
Inevitabile un passaggio sul tema di questi giorni che riguarda Israele e i suoi soldati: “Se ci sono dei cittadini israeliani che vengono qui in vacanza non dobbiamo perseguire nessuno. Ma pare che siano dei militari. Abbiamo chiesto innanzitutto al governo italiano di chiarire: c'è un accordo tra per le vie diplomatiche, per garantire sicurezza, per garantire questo soggiorno ai militari? Allora innanzitutto chiariamo il ruolo del governo italiano, le condizioni che sono state garantite a questo soggiorno e poi traiamo le conseguenze”.
Mentre c’è poco da attendere prima di condannare l’ennesimo bombardamento israeliano, questa volta a Doha: “L'attacco di Israele alla delegazione di Hamas a Doha è molto grave. Fermo restando che su Hamas abbiamo già detto tutto quello che dovevamo dire: l'attacco del 7 ottobre è stato orrendo, terroristico, di una formazione nei fatti terroristica. Però attenzione: falcidiare la delegazione che era lì per il confronto, per cercare una soluzione negoziale in un Paese terzo, significa che ormai siamo al terrorismo di Stato”.
La chiosa finale sa di previsione: “Io pronostici non ne voglio fare, voglio semplicemente invitare i cittadini ad andare a votare. La cosa più importante è la partecipazione per dare una buona qualità alla nostra democrazia. Mi auguro sicuramente un buon risultato ma non tanto per il movimento quanto per l'intera coalizione. Noi abbiamo lavorato tantissimo con grande generosità anche per questo progetto. Ricci lo sosteniamo e con grande linearità e lealtà abbiamo assunto una corresponsabilità in questo progetto, ci sentiamo pienamente partecipi e siamo convinti di poter fare un buon risultato” conclude l’ex premier.