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Collezioni pronte per l'Obuv, 40 aziende a Mosca. "Manifattura e materiali innovativi, la Russia ha voglia delle nostre scarpe"

16 Ottobre 2021

MONTEGRANARO – “Chi è arrivato ad Almaty e Kiev con dell’invernale pronto, oltre alla collezione estiva nuova, ha venduto di più. Solo che dovevi averlo in pronta consegna” spiega l’imprenditore Marino Fabiani, reduce dalle due fiere organizzate da Assocalzaturifici e già pronto a puntare Mosca.

Dal 19 al 22 ottobre, con il supporto di Camera di Commercio delle Marche e Regione, 39 imprese del distretto marchigiano (77 quelle italiane in totale) esporranno nel core del mercato russo, all’Obuv Mir Kozhi. Mercato ricco, in ripresa, ma di nuovo attanagliato dalla pandemia. “Hanno più problemi di noi – rivela un’altra imprenditrice che con il mondo oltre Urali lavora – visto che tra Sputnik e ritrosia a vaccinarsi stanno indietro con la campagna”.

Molti imprenditori si sono organizzati per inviare i campionari accompagnati di un rappresentante, ma c’è anche chi raggiungerà personalmente la Russia per non perdere l’occasione ‘fisica’, molto importante per quella clientela. Come per il Micam, Cibus e altre manifestazioni, c’è il sostegno economico a chi espone, frutta anche di una concertazione tra il numero uno camerale, Gino Sabatini, e i vertici calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico, Cna e Confartigianato: “Insieme con la Regione – spiega Francesca Orlandi, presidente dell’azienda speciale Linea - il costo per lo stand a carico delle aziende è stato abbattuto di circa il 50%”.

Si lavora sul brand Marche, un unicum che va dal vino ai prodotti tipici passando inevitabilmente per la moda: “Stiamo esprimendo il massimo sforzo per la valorizzazione delle imprese marchigiane sui mercati nazionali ed esteri” aggiunge l’assessore Mirco Carloni.

La Russia ama il made in Italy, da sempre. Anche se è un mercato che sta maturando in cui ormai si cerca il prodotto ‘comune’ e non più un’ostile prettamente russo. “Sono sicura che la combinazione di tecnologia, materiali innovativi e lavorazione artigianale farà spiccare le Marche. Mi auguro che la numerosa presenza di imprese marchigiane si traduca in un segnale di ripresa dell’export verso la Russia, un mercato storicamente tra i più importanti per le produzioni delle aziende del distretto”.

L’export marchigiano del distretto verso la Russia, nei primi sei mesi del 2021, ha registrato rispetto all’anno orribile del 2020, una crescita del 19.88% con un valore di 43.854.015 euro.  “Ma è ancora molto lontano dal valore export degli anni pre Covid” prosegue la presidente.

La ripresa del mercato russo è fondamentale anche per il recupero delle province del sud delle Marche. Si parla sempre del Fermano, ma in realtà la piccola realtà è una di quelle che a livello di ricchezza pro capite ha avuto il calo minore (-7,3%, in linea con il -7,1 italiano) mentre Macerata crolla (-12,5%), così come Ascoli Piceno, che è legata al mondo farmaceutico con picchi e crolli (-11,9%).

“Per reagire - conclude Francesca Orlandi - stiamo già lavorando sulla programmazione delle fiere e delle missioni per il primo semestre 2022 inserendo quelle manifestazioni che rappresentano un’opportunità insostituibile per entrare in contatto con i buyer esteri e ampliare il raggio d’azione del business marchigiano”.

r.vit.

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