MARCHE - Il recupero dell'antica arte dell'allevamento dei bachi e della seta arriva sulle passerelle dell'alta moda grazie a un'azienda anconetana. Si chiama Cuore di Seta ed è l'azienda che unisce la tradizione agricola ripresa da Mattia Morbidoni e la qualità artistica dell'artigiana Diletta Doffo. Una loro creazione è stata protagonista ieri alla Roma Fashion Night #HauteCouture, uno degli appuntamenti clou dell'estate capitolina dedicati all'eleganza, alla creatività e alla sostenibilità, ospitata al Salone delle Colonne dell'Eur. Un evento che ha ricevuto il patrocinio da Coldiretti Donne, movimento sempre molto attento alla creatività e alla moda, specie se esse vanno di pari passo con la natura e con la sostenibilità. L'obiettivo? Rilanciare il valore delle produzioni artigianali locali, promuovere un nuovo linguaggio green nel mondo della moda e portare l'agricoltura nel futuro dell'alta sartoria. E Mattia e Diletta sono infatti gli ambasciatori marchigiani scelti come testimonial di vestiti eco-friendly. Nata a Chiaravalle, in provincia di Ancona, dalla volontà di Morbidoni di riprendere un'antica tradizione di famiglia, Cuore di Seta è oggi una realtà che riesce a esportare il prodotto lavorato anche negli Emirati Arabi Uniti.
"La mia prozia – racconta Mattia - mi raccontava come i gelsi fossero le piante utilizzate per alimentari i bachi da seta e tante famiglie di mezzadri marchigiani allevavano i bachi per arrotondare il reddito familiare". Per l'occasione la Diletta ha ideato un lungo abito da sera giallo, simbolo della seta nella sua purezza e omaggio ai colori di Coldiretti, impreziosito sulle spalle da una collana in pietre, a testimonianza del profondo legame con la terra. Nata un po' per passione e un po' per scommessa, Cuore di Seta produce oggi anche foulard, cravatte, inserti per abiti e persino gioielli ricercati per la particolarità e la cura del dettaglio. Nelle Marche la bachicoltura era molto diffusa ma venne soppiantata, come in tutta Italia, con l'avvento dell'industrializzazione, l'arrivo nei mercati delle fibre sintetiche e l'abbandono delle campagne.